Gavirate, bimbi maltrattati all'asilo. La maestra? "Dottor Jekyll e Mister Hyde"

Mamme e papà si fidavano a lasciare i loro piccoli in una struttura che sembrava sicura

Frame video maltrattamenti asilo di Gavirate

Frame video maltrattamenti asilo di Gavirate

Gavirate (Varese), 22 aprile 2018 - «Di lei ci fidavamo. Dovendo lavorare abbiamo creduto di affidare i nostri piccoli a una struttura che ci sembrava sicura». Non si danno pace i genitori dei piccoli alunni dell’asilo nido privato Imparare è un gioco, al centro di un’indagine che ha portato all’arresto di una maestra (e titolare della struttura) e alla denuncia di una collaboratrice che al nido lavorava da due anni come cuoca. L’accusa è quella di maltrattamenti, 46 episodi registrati in 15 giorni in danno a 14 dei 20 piccoli alunni dell’asilo. Bimbi presi a ciabattate, lasciati a piangere in una stanza buia per punizione o costretti a mangiare con apertura forzata della bocca se si rifiutavano di ingerire il cibo. Quando i genitori dei bambini hanno visto le immagini registrate dalle videocamere nascoste sistemate dai carabinieri della stazione di Besozzo si sono sentiti «crollare il mondo addosso».

Perché della maestra arrestata non avevano mai intuito la seconda natura. «Mi è sembrato di vedere Dottor Jekyll e Mister Hyde, lì sotto i miei occhi – racconta il padre del bimbo colpito dal lancio di una ciabatta da parte dell’insegnante finita ai domiciliari – con noi presenti era sempre gentilissima. Disponibile, vezzeggiava i bambini, una donna all’apparenza dolcissima». 

C'è chi racconta la voglia dell’insegnante ad andare incontro alle esigenze lavorative dei genitori con «l’asilo aperto apposta per alcuni di noi a Santo Stefano, visto che lavoravamo». Per qualcuno era addirittura una persona vicina: «Non dico un’amica di famiglia – racconta un genitore – ma una donna della quale ci fidavamo e alla quale avevamo aperto casa nostra. La sera prima dell’arresta era passata da noi per bere un caffè». Qualcuno aveva notate che i bambini, quelli più grandi, al momento dell’ingresso al nido piangevano oppure si stringevano alle gambe di mamma o papà. Ma è difficilissimo interpretare i segnali di bimbi così piccoli. In molti, infine, si chiedono se qualcuna delle tirocinanti impegnati all’asilo sapesse dei maltrattamenti.