Informatica e lavoro, dall'esperto di security all'hacker etico: è caccia ai giovani

Mancano migliaia di professionisti. Dai corsi universitari ai Cyberchallenge, ecco le strade da seguire

Sicurezza infomatica: un mercato apertissimo per i giovani

Sicurezza infomatica: un mercato apertissimo per i giovani

Milano, 1 luglio 2022 - Lavorare in prima linea contro gli attacchi informatici. Scelta etica ma anche ben remunerata e con un grande futuro considerando che in Italia oggi servono 10.000 esperti a fronte dei 6.000 professioni attualmente disponibili. Una richiesta del mercato del lavoro che si spiega, ad esempio, con il fatto che l'Italia è il terzo paese al mondo più colpito da ransomware 2, l'attacco  informatico per cui viene richiesto di pagare un riscatto in cambio dei dati sottratti.. Nel Paese dove trovare un cameriere o un cuoco sembra un'impresa mancano anche Risk Manager, Security Analyst, Security Engineer, Ciso, o ancora l’Ethical Hacker

“Sulle professioni relative alla sicurezza informatica vi è ancora poca cognizione - spiega Aldo del Bo’, Head of Cybersecurity di WhiteJa, la prima community in Italia di hacker etici certificati - e nonostante siano tantissimi i giovani informatici italiani con un talento non da poco per questa materia, come dimostrano le competizioni come la Cyberchallenge, i corsi di laurea coltivano ancora pochi talenti, un numero troppo lontano rispetto a quello che alle aziende italiane servirebbe davvero”.

Gli studi

Per i giovanii che decidono di abbracciare questa strada, diverse sono le strade universitarie da percorrere: ci sono, ad esempio, corsi di laurea in ingegneria (con specializzazione in cybersecurity) o in informatica (con focus sulla sicurezza), master in Risk Management, e infine ci sono dottorati di ricerca. “Insomma - spiega Del Bo’ - per chi decide di intraprendere questa strada, i percorsi universitari non mancano di certo, anche se non tutti i giovani liceali ne sono a conoscenza. Si tratta infatti di una materia che si sta sviluppando così tanto in questi ultimi anni, ma ha ancora bisogno di supporto per essere sdoganata del tutto. È proprio questo uno degli obiettivi di WhiteJar”.  

Le professioni

Dalla sicurezza informatica all’hacking etico: una delle possibili strade da percorrere Tra le varie professioni . una volta laureati, vi è quella dell’hacker etico. Gli hacker etici sono professionisti informatici che mettono a disposizione le proprie competenze per individuare falle e vulnerabilità all’interno di aziende o realtà informatiche ed evitare così che i cracker (hacker malevoli e criminali) ne approfittino.Gli hacker etici sono figure reclutate in base ad elevati standard di competenza tecnica e reputazione, e lavorano secondo una modalità collaborativa, basata sulla condivisione dell';intelligenza e della competenza diffusa secondo l’approccio etico che caratterizza questo tipo di hackeraggio.

Hacker etici

Perché e quali sono i vantaggi di lavorare per realtà di hacking etico?  Anzitutto utilizare le proprie competenze informatiche per una giusta causa ma questa è una scelta....etica. Parliamo di vil moneta. La "paga" è altamente premiante, anche per stimolare una sana competizione: per ogni campagna lanciata da un'azienda viene, infatti, pagato solo il professionista che identifica la vulnerabilità, ne dà evidenza sulla piattaforma e suggerisce la relativa soluzione. Il guadagno varia a seconda della tipologia di vulnerabilità ed è definito a priori dal cliente per ciascuna campagna, con un range che dipende da quanto un'azienda è disposta a spendere per evitare danni materiali e di reputazione derivanti da un potenziale attacco hacker.

Competizione, studio e reclutamento

“Questo vuol dire che vengono premiati anche ragazzi giovani, ciò che conta veramente sono le capacità e il riuscire a trovare le giuste soluzioni; il nostro sistema è altamente premiante” prosegue l’Head of Cybersecurity di WhiteJar. Per trovare gli hacker etici di domani sono fondamentali competizioni come la Cyberchallenge. Proprio dal bisogno di trovare nuovi profili come Cyber Security Specialist, Penetration Tester, Chief Information Security Officer ma anche molti altri, sono nate competizioni come la Cyberchallenge, il primo programma di addestramento in cybersecurity per studenti universitari e delle scuole superiori che si è appena conclusa aTorino, e di cui WhiteJar è sponsor. Competizioni come questa sono fondamentali, e non solo per sensibilizzare le giovani menti su una carriera nell’ambito della sicurezza informatica, ma anche per trovare nuovi profili per tutte quelle aziende come la nostra che operano in questo settore. Sappiamo quanto in Italia scarseggino esperti in materia, ed essendo i vincitori di queste competizioni così talentuosi, è facilissimo trovino immediatamente posto nelle varie realtà".