Rozzano, tampone per coronavirus su paziente all'Humanitas

Si attendono gli esiti del test ma dall'ospedale rassicurano: "Nessun allarme"

Il Pronto soccorso dell'Humanitas

Il Pronto soccorso dell'Humanitas

Rozzano (Milano), 7 febbraio 2020 – Nessun allarme, niente panico, ripetono da Humanitas, dove questa mattina si è presentato un uomo dicendo di avvertire dei sintomi influenzali e di essere preoccupato per una probabile esposizione al coronavirus. Nulla di accertato, per ora solo uno scrupolo dovuto anche alla sua professione: autista di autobus di turisti. Si è presentato al triage del pronto soccorso dell’ospedale di Rozzano, in condizioni non gravi, per sottoporsi ad accertamenti. Niente di insolito, episodi che capitano di frequente in questi giorni dove la preoccupazione per il coronavirus è tanta. Ma ad agitarsi sono stati soprattutto i pazienti che attendevano il turno in pronto soccorso: “Ci hanno detto di uscire subito, abbiamo chiesto cosa stesse succedendo e non ci hanno risposto. Abbiamo domandato se fosse un caso di coronavirus, perché abbiamo visto il personale medico con le mascherine, e non ci hanno risposto”. Forse anche per questo si è creata agitazione nel reparto. Secondo quanto raccontano i pazienti che attendono fuori indossando le mascherine “che ci siamo messi noi, non ci hanno dato disposizioni”, precisano, il triage è stato chiuso per un po’. Nessuna isteria, solo tanta preoccupazione. Da Humanitas non arrivano conferme, solo poche righe per spiegare che “non forniamo condizioni di salute su persone ospitate presso la struttura. Nel caso fossero diagnosticati casi inseriti nelle allerte sanitarie, Humanitas seguirà le procedure indicate dalle autorità”. Nel frattempo, i sintomi presentati non sono stati trascurati e tamponi e test per coronavirus sono stati eseguiti, in attesa dell’esito che arriverà nelle prossime ore.

Rozzano (Milano), 7 febbraio 2020 – Nessun allarme, niente panico, ripetono da Humanitas, dove questa mattina si è presentato un uomo dicendo di avvertire dei sintomi influenzali e di essere preoccupato per una probabile esposizione al coronavirus. Nulla di accertato, per ora solo uno scrupolo dovuto anche alla sua professione: autista di autobus di turisti.

Si è presentato al triage del pronto soccorso dell’ospedale di Rozzano, in condizioni non gravi, per sottoporsi ad accertamenti. Niente di insolito, episodi che capitano di frequente in questi giorni dove la preoccupazione per il coronavirus è tanta. Ma ad agitarsi sono stati soprattutto i pazienti che attendevano il turno in pronto soccorso: “Ci hanno detto di uscire subito, abbiamo chiesto cosa stesse succedendo e non ci hanno risposto. Abbiamo domandato se fosse un caso di coronavirus, perché abbiamo visto il personale medico con le mascherine, e non ci hanno risposto”.

Forse anche per questo si è creata agitazione nel reparto. Secondo quanto raccontano i pazienti che attendono fuori indossando le mascherine “che ci siamo messi noi, non ci hanno dato disposizioni”, precisano, il triage è stato chiuso per un po’. Nessuna isteria, solo tanta preoccupazione. Da Humanitas non arrivano conferme, solo poche righe per spiegare che “non forniamo condizioni di salute su persone ospitate presso la struttura. Nel caso fossero diagnosticati casi inseriti nelle allerte sanitarie, Humanitas seguirà le procedure indicate dalle autorità”. Nel frattempo, i sintomi presentati non sono stati trascurati e tamponi e test per coronavirus sono stati eseguiti, in attesa dell’esito che arriverà nelle prossime ore.