Yeman Crippa, dall'orfanotrofio in Etiopia all'oro Europeo: "Io, l'infanzia, il futuro"

Il mezzofondista azzurro racconta i suoi sogni e gli obiettivi: "Non ho rimpianti. Per la stagione il voto non è dieci, ma otto sì. Ciò che ho vissuto mi ha reso la persona che sono"

Yeman Crippa

Yeman Crippa

Milano, 16 ottobre 2022 - Nel percorso di ognuno di noi, anche le tappe più dolorose possono essere utili. È il caso di Yeman Crippa, mezzofondista delle Fiamme Oro e atleta di punta della Nazionale italiana. Nato in Etiopia ha passato parte della sua infanzia in un orfanotrofio ad Addis Abeba. Poi sulla sua strada ha trovato i milanesi Roberto (che gli ha trasmesso la fede nerazzurra) e Luisa Crippa che l’hanno adottato. Non si lamenta mai, è umile e lavora sodo: quest’anno ha vinto due medaglie all’Europeo di Monaco e ora si prepara agli Europei di cross.

Il bilancio dell’anno? "Sono contento della stagione, eccetto per la mancata partecipazione ai Mondiali. Se mi dovessi dare un voto non sarebbe un dieci, ma sarebbe comunque un bell’otto".

Finalmente è arrivato l’oro all’Europeo, che valore ha avuto? È stata una librazione? "Sia la medaglia di bronzo che quella d’oro hanno per me quasi lo stesso valore. Ovviamente quella nei 10.000 sembra averne di più ma anche sui 5000 significa tanto. Non direi proprio liberazione, ero alla ricerca di conferme dopo aver fatto ‘mezzi risultati’, doveva arrivare qualcosa di alto livello e fortunatamente così è stato".

Pensa di essersi riscattato dopo Tokyo? "Sì, sicuramente. Lo scorso anno ai Giochi Olimpici non è andata come volevo. Quest’anno la stagione è partita con un altro verso e si sta concludendo in maniera diversa. Sono contento, ho rimosso quanto accaduto un anno fa, anche se tutte le gare servono e insegnano: a volte va meglio altre volte peggio, ma le delusioni servono. Questa annata ho cercato di arrivare al 100%, come provo sempre. Ci sono anni in cui non tutto va bene, hai problemi fisici, altri fattori esterni che ti distraggono. Quest’anno invece è andato tutto alla perfezione".

A che punto è l’idea Maratona? "La mia idea è quella di provare a esordire in primavera, o anche prima a febbraio quando ci sarà la Maratona di Siviglia. Adesso passerò un mese in Kenya: prima come obiettivo ho gli Europei di Cross, ma diciamo che voglio continuare a lavorare per la maratona".

Ci sono stati, come spesso capita, tanti momenti no, come ci si rialza? "Si è successo, come quest’estate quando ho potuto partecipare ai Mondiali per infortunio, non si può stare lì a piangere o pensare all’obiettivo perso. C’è ne sono tanti altri, ti rimetti subito a lavorare. Così è successo e ho avuto anche più tempo di preparare gli Europei che sono andati bene".

Ha qualche rimpianto? "No, assolutamente, sono felice e orgoglioso del percorso fatto, rifarei tutto".

La sua è una storia di riscatto, cosa ricorda dell’infanzia? "Non sono solo bei ricordi, ma anche in Etiopia ho vissuto bei momenti. Quando ero in orfanotrofio sono stato bene, con i problemi del caso, ma alla fine anche questo ha contribuito a rendermi la persona che sono adesso. Ora torno in Africa, è sempre bello farlo, come andare in altri paesi lontani per osservare cambiamenti culturali. Lì ancora di più perché è il paese in cui sono nato: il Kenya è attaccato all’Etiopia e le usanze sono simili. A livello tecnico c’è l’altura e ci sono tanti campioni con cui allenarsi anche per preparare la maratona. Sei in una terra povera dove non manca felicità anche se con poco".

Qual è il suo pregio più grande, a livello sportivo e non?  "Penso di essere una persona buona e alla mano e come difetti sono molto disordinato. A livello sportivo non mi lamento durante gli allenamenti, lavoro sodo e cerco sempre di portare a termine tutto"

È interista, per ordine di papà Crippa…come vede i nerazzurri? "Credo sia una bella squadra, le partenze false capitano a tutti, campionato è molto lungo e abbiamo tempo per recuperare. In generale l’Inter è una squadra competitiva, si può vincere il campionato e spero che la squadra vada il più avanti possibile in Europa".

Chi è Yeman oltre la pista? "Mi piacerebbe giocare a calcio qualche partitella in più con gli amici, cosa che spesso non riesco a fare. Oltre fare qualche passeggiata non riesco a fare molto, gioco alla playstation ma non credo sia una passione (ride, ndr)! Poi come sogno a livello sportivo vorrei vincere una medaglia a Olimpiadi o Mondiali e spero di poter avere una bella famiglia".