Diritti tv, la Serie A alla resa dei conti

Soldi e futuro del campionato. Ecco cosa può accadere nell'assemblea di giovedì

Diritti tv Serie A (Newpress)

Diritti tv Serie A (Newpress)

Milano - Lo scontro sui diritti tv (2021-2024) in Serie A è ormai evidente che l'Assemblea della Lega Nazionale Professionisti Serie A convocata d'urgenza per giovedì 11 marzo in videoconferenza dal presidente Paolo Dal Pino si preannuncia infuocata. Siamo a un vero spartiacque perché la spaccatura tra i club è ampia. Da una parte Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli ed Hellas Verona in uno schieramento a cui nell’ultima assemblea si erano aggiunte anche Milan, Cagliari e Udinese. Quelle che sono già state ribattezzate le "sette sorelle" hanno scritto al presidente della Lega chiedendogli di votare, “senza indugio”, per restringere il campo dell'assegnazione dei diritti tv a Dazn e Sky, dopo il nulla di fatto dell'ultima riunione. Dall'altra il fronte delle medio-piccole - Torino, Roma, Benevento, Bologna, Crotone, Genoa, Sampdoria, Sassuolo - che chiede invece di valutare l'offerta della cordata formata da Cvc, Advent e Fsi, fondi di private equity. A tutti i club, indebitati ancora di più dopo lo scoppio della pandemia, servono soldi freschi per ripianare i bilanci in "profondo rosso". E il tempo dell'attesa però è finito e ora è quello delle scelte perché le offerte commerciali di Dazn e Sky scadranno il 29 marzo prossimo. 

Paolo Dal Pino parla della ripresa della Serie A
Paolo Dal Pino parla della ripresa della Serie A

I soldi in campo

Dazn mette sul piatto 840 milioni di euro per 7 partite in esclusiva e 3 in coabitazione, che valgono almeno altri 70 milioni di euro. L'offerta di Sky è di 750 milioni per tutte le gare su piattaforma satellitare e la produzione di una canale della Lega che potrebbe garantire ai club un incasso tra i 50 e i 70 milioni cedendo i pacchetti a vari operatori telefonici e internet. Per sbaragliare la concorrenza Sky ha offerto a titolo di anticipo di 505 milioni di euro in un'unica soluzione ed entro tre giorni dall’assegnazione ma difficilmente riuscirà a colmare il vantaggio di Dazn. E i fondi? La cordata formata da Cvc, Advent e Fsi, sarebbero disposti a  garantire un'offerta di 1,7 miliardi e il 10% delle quote di una new-co nella quale rientrerebbe la stessa Serie A proprio come si sta ipotizzando in Bundesliga. 

Diritti TV, Mediaset risponde
Diritti TV, Mediaset risponde

Le posizioni

Le "sette sorelle" spingono per accettare subito la proposta di Dazn ritenuta molto vicina a quanto chiesto dalla Lega. Le big non vedono di buon occhio l'arrivo dei fondi d'investimento, temendo che insieme al 10% delle quote della nuova società puntino a insediare un proprio uomo come amministratore delegato. I timori sono quelli di perdere la governance della Serie A a società il cui fine ultimo è speculativo con tutto quello che ne consegue. La posizione del gruppo delle medio-piccole al contrario vede nell'arrivo di quattrini freschi la possibilità di una vera emancipazione della Lega di Serie A, che così sarebbe meno "ricattabile" nei confronti di un possibile "cartello" tra Dazn e Sky. Per l'assegnazione definitiva servono 14 voti favorevoli su 20. E la maggioranza oggi non c’è: alla vigilia lo scenario resta quello di un’assemblea divisa.

In Europa
In Europa

Il valore 

Non saranno gli anni Ottanta e Novanta quando nel campionato italiano giocavano i più grandi campioni del mondo, da Maradona a Zico, passando poi per Baggio, Van Basten, Ronaldo (il Fenomeno) e Kakà ma il fascino della serie A rimane rimane intatto, almeno per le società di broadcasting sportivo. A guidare la speciale classifica del valore in termini di diritti tv c'è sempre la Premier che nel 2019 ha strappato un contratto da 4,4 miliardi di sterline (4,8 miliardi di euro) con le emittenti tv britanniche, che all'anno fanno 1,6 miliardi di euro. Segue quindi la Serie A con 1,4 miliardi di euro a stagione (4,2 miliardi tra il 2019-2022), che dopo anni torna ad essere trasmessa da due emittenti differenti e per la prima volta nella storia del calcio italiano una delle due è una piattaforma di streaming. C'è poi la Bundesliga dove le squadre tedesche hanno già messo in cassa 1,08 miliardi per la stagione 2019-20 mentre in quella in corso (2020-21) la cifra salirà a  1,16 miliardi che diventeranno 1,4 miliardi nel 2021-22. La Ligue 1 resta la più povera: sino ad ora i club francesi hanno dovuto spartirsi una torta da 726,5 milioni di euro ma il contratto scade proprio quest'anno. Dalla prossima stagione il nuovo accordo  (2020-2024) vedrà gli incassi salire a 1,15 miliardi a stagione.