Inter, senti Zamorano: "Lo scudetto? Io credo ai miracoli..."

L’ex attaccante nerazzuro è a Milano con squadre di ragazzini cileni: "Ho visto il derby, la squadra mi ha esaltato. Connessione magica tra la storia del club e la mia"

Ivan Zamorano bacia la maglia dopo un gol

Ivan Zamorano bacia la maglia dopo un gol

Milano -  "L’emozione più grande è stata entrare a San Siro per il derby e vedere ragazzi di 20-25 anni con la mia maglia nerazzurra storica, la 1+8, che è stata tra le più vendute di ogni tempo! Qualcuno di questi ragazzi non era nemmeno nato quando io giocavo nell’Inter! Incredibile!". A parlare è Ivan Zamorano, ex attaccante nerazzurro tutto cuore per 5 stagioni dal 1996-97 al 2000-01, in arte BamBam. Per i militanti interisti dell’epoca ‘Zamorano, il cileno di Milano” o ‘Zamorano il guerriero di Milano’, cantato in mille cori.

Zamorano vive con la famiglia negli Stati Uniti, a Miami, ma è rimasto nel calcio, come commentatore e allenatore-educatore di giovani. Ogni tanto riappare a Milano, che gli è rimasta nel cuore. Questa volta è tornato per accompagnare una ventina di ragazzi e ragazze che hanno vinto alcuni Tornei in Cile, distinguendosi anche per fair play: il premio è stato farli giocare con i loro coetanei nerazzurri sui campi dell’Accademia Internazionale Calcio, in via Cilea a Milano. Ad accoglierlo gli amici di un tempo, che non l’hanno mai dimenticato perché, quando era all’Inter, Ivan passava spesso di qui a guardare qualche partitella di giovani.

Una rimpatriata fra amici e non solo, possiamo dire... "Ho cercato di far coincidere gli impegni dei ragazzi e delle ragazze che ho accompagnato dal Cile con il Derby. Mi hanno invitato in Tribuna VIP ma ho preferito stare con loro al primo anello, tra i tifosi! Che bel derby! Mi sono divertito, perché l’Inter ha vinto alla grande, ma io comunque soffro sempre! E anche per i ragazzi è stata una serata magica!".

Ora l’Inter si è assestata al secondo posto in classifica ma per lo scudetto sembra tardi… "È un campionato strano, perché il Napoli ha ridimensionato tutti. Chi insegue continua ad avere alti e bassi, come il Milan adesso. La Roma di Mourinho ha un andamento irregolare, mentre la Juve ha avuto altri problemi. Sembra già finita, ma io insisto nel credere ancora nell’Inter: in fondo le ultime partite, tra cui l’altro derby in cui ha vinto la Supercoppa a Riad, sono state esaltanti! E io ai miracoli ci credo!"

A proposito di derby, se li ricorda i suoi gol? "Quale? Quello di testa o quello sul passaggio del Chino?"

Ivan, lei ricorda tutto ed è incredibile il suo legame con l’Inter e i suoi tifosi. Ma perché questo sentimento granitico resiste ancora oggi, malgrado lei sia stato al Real Madrid e in altri Club importanti? "Perché l’Inter è speciale e quando si parla di Inter si parla di Cuore, con la C maiuscola. C’è una connessione magica, di cuore e di anima, tra la storia dell’Inter e la mia. Tutti e due, per tagliare i traguardi, abbiamo sempre dovuto dare il 300 per 100, perché, all’Inter come a me, nessuno ha mai regalato niente, ma proprio niente! Ad ogni passo, per ogni vittoria, abbiamo sudato! La mia carriera è stata così, la mia vita è stata così! La storia dell’Inter è la mia storia! Per questo ho rispetto e ammirazione per questo club e per i suoi tifosi: mi vedo come in uno specchio!"

Un ricordo speciale? "Il giorno del saluto ufficiale, il 7 dicembre 2003, piangevo come un bambino mentre la Curva Nord cantava il mio nome. E ho ancora davanti agli occhi, tra i tanti, uno striscione con disegnata la mia faccia con il coltello tra i denti e la scritta Zamo-Rambo! Ecco quello sono io, ancora oggi!".