Morto Marco Bollesan: il rugby piange un'altra leggenda

Aveva 79 anni. L'ex capitano e tecnico della nazionale si è spento a poche ore di distanza da Massimo Cuttitta, scomparso ieri a 54 anni per conseguenze del Covid

Marco Bollesan (Dire)

Marco Bollesan (Dire)

Il paio di baffi più famoso del rugby italiano.A poche ore dall'addio all'ex pilone azzurro Massimo Cuttitta (morto ieri a 54 anni per le conseguenze del Covid), il rugby italiano perde un'altra delle sue leggende. E' morto a 79 anni, Marco Bollesan, ex 'tutto' con la maglia azzurra: ex terza linea, ha rappresentato 47 volte l'Italia, ex capitano, in 34 occasioni, ex ct, ha allenato gli azzurri in occasione della prima Coppa del Mondo, quella del 1987, ex team manager, quando in panchina si sono seduti John Kirwan e Pierre Berbizier.

Nato a Chioggia il 7 luglio del 1941, e' l'unico rugbista inserito dal Coni nella Walk of Fame che attraversa il Parco del Foro Italico. Cresciuto a Genova, flanker nelle fila del CUS del capoluogo ligure, dopo essersi imposto come una delle migliori terze linee del panorama nazionale era passato alla Partenope conquistando il titolo di Campione d'Italia del 1966 prima di rientrare al suo club d'origine, sfiorando per tre anni il titolo tricolore con i genovesi per poi conquistarlo nel 1975 con la maglia del Brescia, nello stesso anno della sua ultima apparizione in azzurro contro la Cecoslovacchia a Reggio Calabria. Dopo il suo debutto con l'Italia, nemmeno ventiduenne il 14 aprile del 1963 a Grenoble contro la Francia, ha avuto il privilegio di capitanare gli azzurri in occasione dello storico tour sudafricano del 1973, uno dei punti di svolta nella storia della palla ovale nostrana e, nello stesso anno era stato tra i soci fondatori delle Zebre. Nei 47 cap, la sua Italia ha ottenuto 19 vittorie, 3 pareggi e 25 sconfitte.

Nominato Commissario Tecnico, in tandem con Gianni Franceschini, nel primo mandato della presidenza Mondelli, aveva guidato la Nazionale alla prima Rugby World Cup del 1987 in Nuova Zelanda, sfiorando l'accesso ai quarti di finale. In tutto, è stato sulla panchina azzurra per 19 partite, ottenendo 7 vittorie, 1 pareggio e 11 sconfitte. Tra il 2002 ed il 2008 era rientrato nello staff della Nazionale come Team Manager durante le gestioni di John Kirwan e Pierre Berbizier, ultimi passi professionali di una vita interamente dedicata al servizio del rugby italiano.