Freaks Out: Gabriele Mainetti racconta il film

L'intervista al regista è a cura di Hot Corn. Il film lo trovate nelle sale

Gabriele Mainetti racconta Freaks Out

Gabriele Mainetti racconta Freaks Out

di DAMIANO PANATTONI – La romanità e la folgorazione di Aurora Giovinazzo, una produzione enorme e ambiziosa, la Seconda Guerra Mondiale, un cattivo da fumetto e l’artigianalità tipica del nostro cinema che, grazie a Gabriele Mainetti, può e deve riscoprire una nuova Era. “Il film non è immune all’umanità artistica, ma una cosa la dico: Freaks Out è davvero riuscito dal punto di vista tecnico e non impallidisce davanti alle grandi produzioni di Hollywood, senza però perdere l’identità italiana”. In poco meno di quindici minuti, il regista e autore romano, dice tutto nell'intervista a cura di Hot Corn, a proposito del suo meraviglioso film, dalle ispirazioni alla passione necessaria per girare un’opera del genere, fino alla scelta del cast (dalla Giovinazzo a Pietro Castellitto, da Claudio Santamaria a Franz Rogowski) e all’esempio che può dare all’intera industria cinematografica italiana, dimostrando che – alla fine – Hollywood non è poi così lontana.

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