Questioni ambientali: sfida di coscienza sociale

I buoni libri aiutano a capire meglio i termini del problema e le soluzioni possibili

Milano, 8 settembre 2019 - I roghi, in Amazzonia e in Africa. Lo scioglimento dei ghiacciai ai Poli, con rischi di travolgimento delle città costiere. L’imperversare di uragani sempre più violenti, come quello che ha devastato le Bahamas. In quest’estate difficile e drammatica, le questioni ambientali sono ancora una volta in primo piano, incontrando finalmente una crescente sensibilità dell’opinione pubblica mondiale. I buoni libri aiutano a capire meglio i termini del problema e le soluzioni possibili. Come “Un mondo sostenibile in 100 foto” di Enrico Giovannini e Donato Speroni, Laterza (con immagini a cura di Manuela Fulgenzi). Giovannini, economista di fama internazionale, ex ministro del Lavoro e adesso presidente dell’Asvis (l’Alleanza per lo sviluppo sostenibile, costituita anche da imprese e fondazioni) e Speroni, autorevole giornalista economico, con un racconto denso di suggestioni e documentazioni visive, parlano di ambiente, crescita economica equilibrata, qualità del benessere, valori di un capitale sociale che può consentirci di vivere meglio, appunto tutelando l’ambiente e di costruire un futuro più giusto per le nuove generazioni. L’orizzonte è quello dell’Agenda 2030 dell’Onu, un programma, sottoscritto da 193 nazioni, Italia compresa, per 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, ambientale e sociale. Sfida politica e di coscienza civile.

C’è, sul tema, una crescente letteratura economica e sociale. E indicazioni interessanti si ritrovano anche nelle pagine di “Responsabili”, il nuovo libro, edito da Il Mulino, di Stefano Zamagni, un economista attento alle questioni sociali e, appunto, all’economia circolare e civile, adesso presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, molto ascoltato da Papa Francesco sulle questioni dell’”economia giusta”. I riferimenti sono la rilettura di John Maynard Keynes e dei suoi nuovi interpreti, come Stiglitz, Krugman, Fitoussi, Crouch. E un rilancio contemporaneo della dottrina sociale della Chiesa, in un originale dialogo, che s’aggiorna con il miglior ambientalismo. Le persone sono il cardine di questo processo. E la scuola uno dei luoghi fondamentali in cui costruire relazioni profonde per l’inclusione sociale. Come fare, lo racconta la “Grammatica dell’integrazione” ovvero “Italiani e stranieri a scuola insieme”, di Vinicio Ongini, Laterza. Ongini è stato per vent’anni maestro e adesso è un esperto ministeriale sulle questioni delle scuole nelle periferie urbane multiculturali. Conosce bene teoria sociale e pratica di lavoro in classe. E sulla base di esempi ed esperienze concrete vissute in tutta Italia, spiega che “fare integrazione vuol dire costruire legami di comunità e scoprire che l’influenza reciproca, tra studenti di etnie e culture diverse, può essere vantaggiosa per tutti”. E dunque “nel tempo dell’’emergenza migranti’ e di ‘prima gli italiani’, abbiamo bisogno di una ‘grammatica dell’integrazione’ che insegni a costruire nuove visioni del futuro”. Valori, cultura, responsabilità, civiltà.