Sesto, un anno dopo Amri: stazione supercontrollata

Pattuglie presenti giorno e notte in piazza Primo Maggio, ma non basta a togliere i fenomeni di degrado

Rilievi alla stazione dopo l'uccisione di Amri

Rilievi alla stazione dopo l'uccisione di Amri

Sesto San Giovanni (MIlano), 23 dicembre 2017 - È trascorso esattamente un anno da quella notte terribile nella quale i due agenti di polizia Luca Scatà e Christian Movio si imbatterono nel terrorista Anis Amri sul piazzale della stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni. Il boia dei marcatini di Berlino vene ucciso proprio su quel piazzale dai due poliziotti che erano transitati dalla stazione per quello che viene definito un controllo di routine nel luogo considerato da sempre come il più insicuro e inospitale di Sesto San Giovanni. Pur piccola e secondaria, la stazione è da sempre il classico “porto di mare”, luogo nel quale a ogni ora del giorno e della notte si incrociano e si danno appuntamento balordi di ogni tipo.

Negli anni ‘90, c’era stato il tempo in cui piazza Primo Maggio era uno dei principali luoghi del caporalato per il lavoro nero, con centinaia di stranieri che si davano appuntamento per essere raccolti da chi gli offriva lavoro a giornata. C’è stato poi il lungo periodo nel quale la stazione ogni giorno all’alba era luogo di ritrovo per intere carovane di Rom che (in parte ancora oggi), si davano appuntamento davanti ai binari per raggiungere i luoghi nei quali chiedere l’elemosina. Più in generale, quella piccola e vecchia stazione è da sempre luogo di rifugio per sbandati e senzatetto e punto di smercio per ladri e ricettatori che qui si scambiano i loro bottini. Tuttavia, un anno dopo l’uccisione di Anis Amri, la stazione di Sesto San Giovanni è diventata uno dei luoghi più controllati della città. Polizia, carabinieri e anche polizia locale transitano più volte al giorno dal piazzale e dai mezzanini della ferrovia e del metrò. Dallo scorso mese di settembre, anche una pattuglia dei militari, fortemente voluta dal sindaco Roberto Di Stefano, è presente giorno e notte a presidiare il piazzale con soste quasi ogni ora.

Tutto questo non è servito a cancellare del tutto i fenomeni di degrado, di abusivismo e di criminalità, benché ne abbia di molto ridotto gli effetti. Sono scomparsi (quasi del tutto) anche i senzatetto che di notte dormivano dentro e fuori dalla stazione. La vicenda del terrorista di Berlino, ha fatto prendere coscienza a istituzioni e forze dell’ordine che oggi in gioco non ci sono più solamente questioni di degrado e spicciola criminalità, ma in un luogo di passaggio così strategico e affollato possono trovare riparo anche personaggi potenzialmente micidiali. Del resto, a quanto è stato stabilito dalle inchieste antiterrorismo, il tunisino Amri era arrivato fino a Sesto dalla Germania per prendere un pullman che dal piazzale Primo Maggio lo avrebbe condotto fino a a Roma o a Sud d’Italia, senza grandi controlli e rischi di essere riconosciuto. Entro i prossimi 4 anni la stazione di Sesto cambierà posizione (sarà realizzata sull’altro fronte della ferrovia, più vicina a via Mazzini), ma soprattuto cambierà sembianze e funzionalità. Ma quell’essere “porto di mare” che è tipico di ogni stazione, rischia di essere il suo principale punto debole se non si sarà capaci di presidiarla in modo moderno e puntuale.