Bresso, atterra il primo aerotaxi e volano le polemiche

Iniziati i voli commerciali, oggi l'incontro in prefettura: Comuni e Città metropoliatana contro Enac e Enav

Un aerotaxi (Foto d'archivio)

Un aerotaxi (Foto d'archivio)

Bresso (Milano), 22 luglio 2016 - Il business ha preso il volo: con il primo aerotaxi atterrato sulla pista, nella giornata di mercoledì 20 luglio, è iniziato ufficialmente lo sfruttamento commerciale intensivo del piccolo aeroporto, incuneato nel Parco Nord.

A nulla, dunque, sono valse finora le vibranti proteste dei Comuni, Bresso e Cinisello in testa, che hanno rinfacciato a Enac e Enav il protocollo sottoscritto nel 2007 che prevedeva un uso esclusivamente turistico e sportivo. E invece: Enac Lombardia, direttore Monica Piccirillo, ha proseguito nella strada intrapresa un anno fa con “voli saltuari” e, modificando il regolamento di scalo, ha aperto definitivamente la pista anche agli aerei con passeggeri. Una novità in vigore dal primo luglio, contro cui si sono subito scatenati comitati, sindaci, consiglieri regionali e parlamentari, ancor prima che entrasse in vigore.

Mercoledì, dunque, dopo un primo falso allarme all’inizio del mese, si è rotto l’incanto. Ma basta cercare sui siti specializzati in aerotaxi per scoprire che le intenzioni sono di un utilizzo a dir poco massiccio. Da Bresso potrebbero partire i voli privati Dea, la Diamond executive aviation inglese, che offre i collegamenti verso decine di città italiane e di altri 15 paesi europei. Costi: fino a 5mila euro, in base a orario e a giorno. Almeno fino a ieri pomeriggio era possibile farsi un preventivo su misura, per la Costa Azzurra o Minorca, sul sito www.aero-taxi.it, poi dirottato all’improvviso su un altro portale di jet privati che invece menziona solo Linate.

L’enigma sarà oggetto di dibattito nell’incontro convocato dal prefetto di Milano per questa mattina con tutti i protagonisti di quel protocollo trasformato per ora in carta straccia: Enac, Enav, Città metropolitana e i Comuni di Bresso, Milano e Cinisello Balsamo che si vedono sfrecciare gli aerei sulle loro teste. I sindaci sono sul piede di guerra e intendono dare battaglia, forti di due questioni non irrilevanti: la presenza di un parco con migliaia di visitatori e la vicinanza eccessiva dello scalo ai palazzi.

Incidenti non ne sono mancati: all’interno del parco era precipitato nel Duemila un elicottero, a pochi metri da una zona molto frequentata. Erano morti l’istruttore di volo e il suo allievo, ma la tragedia poteva assumere dimensioni disastrose.

Gli Amici del Parco Nord, poi, che nei giorni scorsi, con il presidente Arturo Calaminici, hanno ripreso a presidiare lo scalo, non hanno dubbi: pericoli, inquinamento acustico e dell’aria non ne vogliono più. Che l’aerotaxi atterri altrove.