Pero, Aero Gravity vola alto: il sogno è paralimpico

Nel “tunnel d’aria” l’obiettivo è di creare un vero e proprio team per partecipare alle competizioni indoor nazionali e internazionali

Alcuni partecipanti al Disability Project

Alcuni partecipanti al Disability Project

Pero (Milano), 27 novembre 2019 -  Abbattere le barriere nel volo indoor e creare un team che possa partecipare alle competizioni nazionali e internazionali anche nel mondo paralimpico. Il tutto all’insegna del motto #everybodyCanFly. È questo l’obiettivo del “Disability Project” che si è svolto in questi mesi all’Aero Gravity di Pero, il tunnel verticale con la camera di volo più grande del mondo, unico in Italia. Sostenuto da Kaeser Compressori, uno dei più grandi e più prestigiosi fornitori europei di sistemi d’aria compressa che quest’anno compie 100 anni, nel corso dei tre eventi ha fatto volare persone con disabilità differenti. Nel tunnel hanno vissuto l’esperienza del volo ragazzi con difficoltà motorie, skydriver disabili provenienti da tutto il mondo e pochi giorni fa ragazzi con disturbo dello spettro autistico accompagnati dagli operatori della terapia multisistemica in acqua metodo Caputo Ippolito.

"Siamo convinti che la disciplina del volo indoor, anche se apparentemente distante dal variegato mondo della disabilità, possa aiutare questi ragazzi ad affrontare le difficoltà quotidiane con un piglio diverso - sostiene Sandro Andreotti, Ceo di Aero Gravity -. La disciplina del volo indoor sta negli ultimi anni prendendo sempre più campo, la visibilità grazie alle tante manifestazioni internazionali porterà in un futuro a rendere questo sport una disciplina olimpica".

Anima e coordinatore del progetto e degli eventi è Andrea Pacini, presidente dell’associazione “Obiettivo Volare”, figura di riferimento per l’integrazione sportiva rivolta alle persone con disabilità e attualmente unico paracadutista paraplegico italiano in attività con Licenza Ministeriale Enac. "Rendere accessibile e divertente il volo indoor è il primo passo per conoscere questa nuova disciplina e avvicinarla a quanti hanno sempre cullato il sogno di volare - spiega Pacini -. Sono stati eventi molto emozionanti, ognuno con un proprio imprinting, i partecipanti hanno affrontato in alcuni casi una situazione nuova. Per esempio quando sono venuti i ragazzi autistici con educatori e famiglie, non era scontato che riuscissero ad affrontare il tunnel, erano molto diffidenti, hanno dovuto acquisire fiducia e stima degli istruttori, prima hanno volato con un flusso d’aria ridotto, poi si sono affidati e provato la vera esperienza di volo".

Al Training Camp Disability hanno invece partecipato ragazzi con disabilità motorie provenienti da tutta Italia: 30 minuti di lezione per imparare i movimenti base del volo indoor, poi hanno infilato tuta e casco e sperimentato il tunnel in sicurezza. Grazie alla collaborazione con il Gruppo Humantech, team di ortopedie lombarde, infatti, sono stati realizzati ausili ortopedici per i ragazzi con disabilità motorie agli arti inferiori. #everybodyCanFly da motto a realtà: a oggi gli utenti che hanno partecipato al progetto sono stati oltre 200. Hanno volato persone con deficit motori come paraplegie, tetraplegie, distrofie muscolari, o deficit cognitivi come sindrome di Down fino a disabilità sensoriali come non vedenti e sordi. Nel cilindro di cristallo inaugurato nell’aprile 2017, alto 8 metri e dotato di sei potenti turbine, con flussi d’aria fino a 370 chilometri orari, hanno già volato oltre 150mila persone