Amianto nell'Alfa di Arese, Appello sospeso: il presidente del collegio va in pensione

Colpo di scena in tribunale, tutto rinviato all'8 marzo. Il sindacalista: "E ora cosa succederà?"

Corrado Delle Donne, sindacalista

Corrado Delle Donne, sindacalista

Arese (Milano), 23 gennaio 2019 -  Il presidente del collegio giudicante della quinta sezione penale della Corte d'Appello di Milano va in pensione e il processo viene sospeso e rinviato. E' successo  nel corso della quinta udienza del processo per la morte di 15 operai dell'Alfa Romeo di Arese per forme tumorali provocate, secondo l'accusa, dall'esposizione all'amianto, messo al bando negli anni '90. E' stato lo stesso presidente, Pietro Carfagna, a darne notizia tra lo stupore degli avvocati e l'amarezza delle parti civili.

Il processo in Corte d'Appello contro la sentenza del giudice Paola Braggion della IX sezione penale del maggio 2017 che aveva assolto con formula piena Paolo Cantarella e altri quattro ex dirigenti Fiat accusati di omicidio colposo, iniziato lo scorso 15 ottobre, era nella fase conclusiva:   erano attesi per oggi gli interventi degli avvocati della difesa, il 29 gennaio gli ultimi interventi in aula e poi la sentenza. Invece il "colpo di scena" ha cambiato il calendario delle udienze e rallentato il processo. Tutto rinviato al prossimo 8 marzo quando ci sarà un nuovo presidente del collegio giudicante ma non è chiaro cosa succederà. "A questo punto ci chiediamo se è tutto da rifare", commenta Corrado Delle Donne, rappresentante sindacale dello Slai Cobas, il sindacato che insieme alla Flmu, Asl Mi1, Regione Lombardia, Inail, Comune di Arese, Associazione Esposti amianto, Medicina Democratica e famigliari degli operai morti si è costituito parte civile.

Le richieste di condanna fatte dal Procuratore generale della Corte d'Appello, Nicola Balice, sono dure: da 3 a 4 anni di carcere per gli ex dirigenti Fiat accusati di omicidio colposo per la morte di 15 operai dell'Alfa Romeo di Arese. Nessuno escluso, contrariamente al primo grado in cui il pm Maurizio Ascione chiese l’assoluzione per l’ex presidente di Lancia Industriale spa Pietro Fusaro e per l’ex ad di Alfa Lancia Industriale Giovanni Battista Bazzelli. "Ora attendiamo di capire cosa succederà - aggiunge il sindacalista - Doveva essere un processo veloce, era stato detto che si sarebbe concluso entro Natale e invece le cose stanno andando diversamente".