
Misurazione della temperatura in un ospedale
Garbagnate Milanese (Milano), 31 maggio 2020 - Ben 380mila euro per misurare le temperature alle persone che accedono agli ospedali di Garbagnate, Rho, Passirana, al Pot di Bollate e nei distretti di Arese e Paderno Dugnano. L’Asst Rhodense ha affidato all’Agenzia Interinale Temporary Spa il servizio, ma la cifra spesa fa discutere molto.
Ma andiamo per ordine: la società privata che ha vinto la gara fornirà all’azienda ospedaliera 20 addetti dal mese di maggio a quello di novembre, dal lunedì al sabato, dalle 6 alle 22, con il compito di misurare la temperatura corporea a chi accede negli ospedali e nei poliambulatori e gestire il loro accesso alle strutture ricordando, per esempio, il rispetto delle misure per il contenimento del contagio. Parenti in visita, utenti che devono accedere per visite mediche o esami, pazienti, tutti passeranno davanti al termoscanner. Le ditte che hanno partecipato al bando sono state sei, ma la Temporary si è aggiudicata l’appalto per 312.456 euro più l’Iva che porta la somma a oltre 380 mila euro. A molti, sindacati, personale e qualche forza politica, la spesa è sembrata eccessiva considerato che forse si poteva affidare lo stesso servizio ad associazioni di volontariato già attive nelle strutture ospedaliere o allo stesso personale sanitario.
Il direttore generale Ida Ramponi replica spiegando le motivazioni di tale scelta, "il personale sanitario, come medici e infermieri, e quello tecnico, in questo periodo sono impegnati ad occuparsi di attività già assegnate, come organizzare e sorvegliare in tutte le sale di attesa degli ambulatori e nelle diverse attività di reparto e accettazione. Così dopo aver sentito le parti interessate e le direzioni del personale abbiamo ritenuto che integrare il nostro personale con operatori esterni, per un tempo limitato e comunque legato esclusivamente al periodo di emergenza, fosse la sola soluzione percorribile - spiega il direttore generale -. Le associazioni di volontariato dall’inizio della pandemia hanno interrotto gli accessi alle strutture, trattandosi per lo più di persone anziane e la protezione civile, contattata, non ha in questo momento ritenuto opportuno supportarci in queste attività, probabilmente considerando ancora il livello di rischio ancora alto".
Intanto la riapertura dell’attività ambulatoriale e ospedaliera in questi giorni ha aumentato il flusso degli utenti anche se gli ingressi restano comunque contingentati per garantire sicurezza a tutti.