Antonietta Migliorati
Rho (Milano), 17 gennaio 2019 - Ergastolo per Renato Modugno, il 53enne che, nell’agosto del 2017 a Rho, uccise a coltellate la sua ex vicina di casa, la pensionata di 73 anni Antonietta Migliorati, portandole via anche qualche gioiello per simulare una rapina. La sentenza è stata pronunciata ieri della Corte d’Assise di Milano, presieduta da Ilio Mannucci Pacini. Modugno era stato arrestato, con l’accusa di omicidio e rapina, a marzo anche grazie alle tracce di Dna trovate sul corpo della vittima.
Nonostante le prove pesanti a suo carico, ieri mattina, l’imputato fra insulti ai giudici ha continuato a ribadire la sua innocenza. Ha sostenuto di essere arrivato a casa dell’anziana solo dopo il delitto, di aver trovato la porta aperta e avendola vista a terra avrebbe approfittato per rubarle i gioielli. «Ho visto che sul lavandino del bagno c’erano un anello e un orecchino – ha detto –, ho chiamato mio fratello e gli ho detto: dai che ci facciamo quattro soldi. Sono stato uno sciacallo, ma non un assassino». Tesi non accolta, però, dalla Corte che, oltre al carcere a vita, ha stabilito un risarcimento provvisionale a suo carico da 300mila euro nei confronti di Stefania e Marco, i figli dell’anziana, parti civili difese dal legale Massimo Proietti.
«Oggi mia mamma ha avuto, in parte, la sua rinascita», ha commentato Stefania. Il fratello Marco ha aggiunto: «Finalmente giustizia è fatta». La ricostruzione del pm racconta che il 53enne avrebbe commesso l’omicidio, inizialmente, con un movente diverso dalla rapina. «Ho perso la donna più bella del mondo», ha detto Modugno, riferendosi alla ex moglie, che non voleva tornare con lui. Proprio in questa disperazione va cercata l’origine dell’omicidio. Modugno conosceva la Migliorati, era stato anche il portinaio del palazzo e lì aveva abitato con la ex. «L’Antonietta mi faceva le carte», ha raccontato. Lei gli aveva predetto che la moglie sarebbe tornata da lui, ma non è avvanuto. Modugno era sceso a protestare: è finita nel sangue.