Los Angeles, Harvey Weinstein di nuovo in tribunale: rischia 140 anni di carcere

Il produttore, già condannato una prima volta, deve fronteggiare le accuse di molestie sessuali che gli rivolgono cinque donne

Harvey Weinstein nel corso di un precedente processo

Harvey Weinstein nel corso di un precedente processo

L'ex produttore cinematografico Harvey Weinstein fronteggia nuove accuse di violenza sessuale. Nel tribunale di Los Angeles Weinstein, arrivato in aula su una sedia a rotelle dopo aver trascorso la notte in cella, si è dichiarato non colpevole di molestie e stupro di cinque donne in California. In questo processo, qualora dovesse essere celebrato, rischia 140 anni di carcere.

Nel corso dell'udienza, i legali di Weinstein hanno chiesto al giudice di valutare le condizioni di salute del loro assistito. L'ex produttore, 69 anni, co-fondatore della Miramax, sta già scontando una condanna a 23 anni di carcere per altri due stupri.

Undici le imputazioni nei suoi confronti: quattro per stupro forzato, quattro per copulazione forzata orale, due per aggressione sessuale con l'uso della forza e uno per penetrazione sessuale violenta: le accuse si riferiscono a episodi che sarebbero avvenuti tra il 2004 e il 2013 e che  Weinstein ha sempre negato: "Ogni incontro sessuale con le donne che lo accusano - ha dichiarato la sua portavoce Juda Engelmayer - è stato consensuale".

L'ex produttore sta già scontando una condanna a 23 anni di reclusione a New York, lo Stato da cui è stato estradato in California proprio per apparire di nuovo in aula. Un periodo di 140 anni in una prigione statale della California è quanto lo aspetta in caso di condanna a Los Angeles.

I legali di Weinstein si erano invano battuti per mesi per evitare l'estradizione adducendo ragioni di salute. Il nuovo processo potrebbe tenersi da qui a quattro mesi, nel quarto anniversario di quando, nell'ottobre 2017, inchieste parallele dei giornali New York Times e del New Yorker portarono a galla accuse di decine di donne sulla base della quale dilagò in tutto il mondo il movimento #MeToo.