Naufragio migranti, un vlogger per la prima volta sulla Ocean Viking: ecco il suo racconto

La testimonianza per Il Giorno di Giuseppe Bertuccio D'Angelo, content creator imbarcato sulla nave di Sos Mediterranee: "Siamo gli unici in mare, continueremo a perlustrare"

Una delle vittime (foto Flavio Gasperini)

Una delle vittime (foto Flavio Gasperini)

Palermo - Il bilancio dei naufragi nel Mediterraneo, che ieri ha visto oltre un centinaio di migranti annegare nel corso della traversata, potrebbe aumentare. Non si hanno notizie "da 53 ore" di un'altra barca, a bordo della quale si trovano 42 persone.  Ocean Viking, la nave di Sos Mediterranee che ieri era giunta sul luogo del primo naufragio, trovando però solo un gommone squarciato e alcuni cadaveri, era alla ricerca anche dell'imbarcazione con i 42 migranti a bordo. 

Il racconto della ricerca della prima imbarcazione, nella notte tra il 22 e il 23 aprile, è drammatico.da parte di chi è a bordo della nave. Insieme all'equipaggio c'è anche, per la prima volta imbarcato su una nave di soccorso nel mare, "content creator", Giuseppe Bertuccio D'Angelo del canale YouTube "Progetto Happiness". Non uno youtuber, molto più di un vlogger, Giuseppe è a bordo per documentare le attività di chi si sfida il mare per salvare vite umane.

Ecco il suo racconto, in eslcusiva per il nostro giornale: "Ieri abbiamo ricevuto verie chiamate d'emergenza, ma eravamo troppo distanti. Dopo dieci ore siamo arrivati sul posto e ci siamo trovati lo scenario peggiore: un gommone lacerato completamente, nel quale non c'erano le cento e passa persone che ci avevano segnalato. Poi abbiamo visto una decina di corpi galleggiare ed è stato devastante, sia per me che non sono abituato, sia per l'equipaggio. Il morale è un po' giù, però sappiamo che possiamo ancora fare la differenza essendo gli unici in mare, non c'è nessun'altra organizzazione umanitaria in questo momento. Gli altri sono bloccati nei parti dalla burocrazia. Quindi finché saremo gli unici continueremo a navigare, continueremo a perlustrare il mare per vedere se c'è qualcuno che ha bisogno di aiuto, perché questi morti si potevano evitare".

La pensa così anche Alessandro Porro, presidente di Sos Mediterranee Italia e soccorritore a bordo della Ocean Viking: "Abbiamo cercato, assieme a tre mercantili, senza coordinamento né aiuto da parte degli Stati. Fosse cascato un aereo di linea ci sarebbero state le marine di mezza Europa, ma erano solo migranti, concime del cimitero mediterraneo, per i quali è inutile correre, e infatti siamo rimasti soli". Il presidente dell'ong e soccorritore della nave prosegue riferendo che "nel pomeriggio la nave My Rose ha avvistato il gommone, ci siamo avvicinati ed è stato navigare in un mare di cadaveri. Letteralmente. Del natante restava poco, delle persone neanche il nome. Impotenti, abbiamo fatto un minuto di silenzio. Le cose devono cambiare, le persone devono sapere".