Diritti umani, il Marocco chiude le relazioni diplomatiche con la Germania

In sottofondo le critiche di Berlino per l'occupazione militare del Sahara Occidentale., circondato dal muro (minato) più lungo del mondo, 2.500 km.

Momenti di vita nei campi saharawi di Tindouf, in Algeria

Momenti di vita nei campi saharawi di Tindouf, in Algeria

Rabat - Il Marocco ha deciso di “sospendere ogni relazione “con l’ambasciata tedesca in Marocco, a causa di “profonde incomprensioni” con Berlino su varie questioni, tra cui quella del Sahara occidentale. I media marocchini hanno pubblicato una lettera inviata lunedì dal capo della diplomazia marocchina Nasser Bourita al capo del governo, Saad-Eddine El Othmani, che dettaglia questa decisione. “Tutti i dipartimenti ministeriali sono tenuti a sospendere ogni contatto, interazione o azione sia con l’ambasciata tedesca in Marocco che con le organizzazioni di cooperazione tedesca e le fondazioni politiche che riceve”. “Il Marocco desidera preservare le sue relazioni con la Germania, ma è una forma di allerta che esprime disagio su molte questioni” , ha confermato lunedì sera all’Afp un alto funzionario del ministero degli Esteri. “Non ci sarà alcun contatto fino a quando non saranno date risposte alle varie domande che sono state poste”.

La questione irrisolta del Sahara occidentale

La questione chave riguarda la sovranità sul Sahara Occidentale (l’ultima colonia europea in Africa, abbandonata dalla spagna nel 1975): un’rea occupata militarmente dal Marocco e oggi contesa tra Rabat e il Fronte Polisario, il suo status giuridico rimane irrisolto. Le Nazioni Unite lo considerano un “territorio non autonomo”. Il territorio del Sahara Occidentale è diviso in diverse province che sono trattate dallo Stato marocchino come parti integranti del regno. Il governo marocchino ha circondato la regione occupata dal suo esercito con il muro più lungo del mondo (2.500 chilometri), dopo la grande muraglia cinese. Una barriera circondata da cinque lilioni di mine antiuomo e presidiata dall’esercito. Parte degli ex abitanti vive oggi in condizioni precarie nel campo profughi di Tindouf, a pochichilometri dal muro nel deserto algerino.

La posizione della Merkel

 Che le relazioni fossero tese si era intuito fin dal gennaio 2020 alla riunione ospitata dalla Germania per la risoluzione del conflitto in Libia: il Marocco a sorpresa non era stato invitato. A ottobre dello stesso anno, il ministro Bourita ha rifiutato di sedersi al tavolo della conferenza di pace, perché il Marocco ha un invito come «semplice osservatore» e non ha diritto di parola. Non è poi piaciuta affatto la reazione tedesca alla dichiarazione del presidente statunitense Donald Trump, che a dicembre del 2020, poco prima di lasciare la Casa bianca, ha riconosciuto la sovranità marocchina sul Sahara occidentale. Berlino di rimbalzo aveva chiesto subito una riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza Onu. L’iniziativa di Washington era arrivata a ridosso di nuove tensioni e scambi di accuse tra esercito marocchino e movimento per l’indipendenza del Sahara Occidentale, il Fronte Polisario, per la rottura del cessate il fuoco, in vigore da 29 anni. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata la notizia, arrivata via tweet nella giornata di lunedì, di una insegna di Polisario che svetta sul palazzo regionale di Brema.

Il governo in esilio e il nuovo ambasciatore italiano

A Tindouf ha sede anche il governo in esilio della autoproclamata Repubblica Araba Saharawi (RAsd) è una repubblica parlamentare e presidenziale con partito unico, ma secondo la sua costituzione è previsto un passaggio ad un sistema multi-partitico al raggiungimento dell’indipendenza.Esso controlla anche la parte del Sahara occidentale a est del muro marocchino. Proprio ieri la Farnesina aveva nominato Armando Barucco nuovo Ambasciatore d’Italia a Rabat. Barucco aveva ricoperto l’incarico di Direttore dell’Unità di Analisi e Programmazione, Statistica e Documentazione storico-diplomatica presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dal marzo 2015 al febbraio 2021. I