Covid, in Gran Bretagna oltre 15 milioni di vaccinati. Johnson esulta

Il primo ministro: "Impresa straordinaria". E in Europa si litiga sui contagi: la Commissione bacchetta la Germania che chiude i confini con cechi e austriaci

Boris Johnson mentre esce dal 10 di Downing Street

Boris Johnson mentre esce dal 10 di Downing Street

Milano, 14 febbraio 2021 - Superata quota 15 milioni di vaccinati, esulta la Gran Bretagna di Boris Johnson. Il Regno Unito può vantare il record d'Europa nella fornitura della prima dose di vaccino antiCovid, con un giorno di anticipo su quanto promesso dal primo ministro oltre 2 mesi fa.  I dati aggiornati dal ministro Nadhim Zahawi parlano di 15,1 milioni di prime dosi e già  535.000 richiami, mentre nel contempo calano i casi di positività al virus e il numero giornaliero di morti. Domani il governo dovrà formalizzare se siano state coperte tutte le categorie prioritarie nel Regno, ovvero gli over 70 e gli addetti sanitari in prima linea. Da martedì si passa ufficialmente a vaccinare gli under 65 e  s'intensificherà la campagna dei richiami. Boris Johnson canta vittoria su Twitter:  "Oggi abbiamo raggiunto un traguardo importante nel programma nazionale di vaccinazione. Questo Paese ha compiuto un'impresa straordinaria, somministrando 15 milioni di dosi di vaccini ad alcune delle persone più vulnerabili".

E la Brexit che ha sancito l'addio di Londra alla Ue sembra riflettersi anche sulla pandemia. Nell'area comunitaria del Vecchio continente, infatti, la paura di escalation dei contagi sta creando frizioni. La Commissione europea ha criticato la decisione della Germania di chiudere le frontiere con la Repubblica ceca e con il Tirolo austriaco per arginare il diffondersi del Covid-19. "Posso capire la paura di fronte alle varianti del coronavirus, ma dobbiamo dire la verità: il virus non sarà fermato dalle frontiere chiuse", ha avvertito il commissario europeo alla Salute, Stella Kyriakides, parlando con il quotidiano tedesco Augsburger Allgemeine. "L'unica cosa che aiuta sono i vaccini e le misure precauzionali sanitarie. Secondo me è sbagliato tornare come a marzo 2020 in un'Europa dei confini chiusi".

Non la pensa allo stesso modo il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, che ha replicato duramente sulla Bild. Secondo Seehofer la Commissione "ha fatto abbastanza errori" e "dovrebbe sostenerci piuttosto che ostacolare con i suoi consigli". Sotto accusa la lentezza della campagna di vaccinazione, attribuita al lavoro della Commissione europea.