Kiev: 210.000 bambini ucraini deportati in Russia, adulti nei campi di concentramento

Sarebbero già 1,2 milioni gli ucraini espatriati con la forza. I residenti di Mariupol prigionieri dei russi in un campo di filtrazione nei pressi di Nova Kakhova

Un'immagine dell'Unicef sui bambini ucraini

Un'immagine dell'Unicef sui bambini ucraini

Kiev - La commissaria ai Diritti umani del parlamento ucraino, Lyudmyla Denisova, ha affermato che più di 210.000 bambini ucraini sono stati deportati contro la loro volontà dai russi. Facevano parte degli 1,2 milioni di ucraini che Kiev afferma siano stati portati via dal loro paese con la forza.

 Parlando alla tv nazionale, Denisova ha affermato che «quando i nostri figli vengono deportati, si distrugge l’identità nazionale e si priva il nostro Paese del futuro». Denisova non ha fornito prove a sostegno di queste cifre. Il Guardian, che riferisce della notizia, aggiunge che non è stato possibile verificarle in modo indipendente.

Anche gli Stati Uniti hanno accusato l’esercito russo di aver trasferito “con la forza” in Russia diverse migliaia di ucraini dall’inizio della guerra, 78 giorni fa, spesso facendoli passare attraverso dei “campi” in cui hanno dovuto subire un trattamento “brutale”. Sono le autorita’ ucraine ad avere denunciato l’esistenza dei campi, di solito nei territori orientali controllati da Mosca. 

Ma gli Stati Uniti, attraverso il loro rappresentante diplomatico presso l’Osce hanno parlato di “almeno diverse migliaia di ucraini” che sarebbero passati per questi campi, mentre decine di migliaia di altri sarebbero stati evacuati in Russia, spesso senza comunicare agli interessati la destinazione finale. 

Secondo le informazioni raccolte dalle autorita’, a molti dei “ deportati” sarebbero stati confiscati telefoni e passaporti e le loro attivita’ sui social network passate al setaccio alla ricerca di indizi della loro opposizione alla guerra russa. I residenti di Mariupol deportati a metà aprile sarebbero prigionieri dei russi in un campo di filtrazione nei pressi di Nova Kakhova.

 E’ quanto riferisce sul suo canale telegram il Kharkiv Human Rights Protection Group (Khpg). Il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, mons. Sviatoslav Shevchuk, denuncia che oltre un milione di cittadini ucraini sono stati deportati in Russia.  «Oggi vogliamo pregare in modo particolare per tutti coloro che sono costretti a lasciare le proprie case. Preghiamo soprattutto per oltre un milione di ucraini espulsi con la forza dai russi dalla loro patria».

Per il prelato “oggi loro si trovano nei cosiddetti campi di filtrazione. In realtà, si tratta dei campi di concentramento - sottolinea l’arcivescovo greco-cattolico di Kiev nel videomessaggio di oggi - siti sul territorio russo. Da lì, dopo interrogatori e torture, vengono trasferiti nelle vaste distese dell’est della Russia».