Milan: Li, corsa contro il tempo. Fassone: "Il no dell’Uefa non cambierà i piani"

Il grande dilemma societario

Marco Fassone (LaPresse)

Marco Fassone (LaPresse)

Milano, 26 maggio 2018 - Un mese di tempo - o poco più - per trovare 40 milioni di euro. Yonghong Li è ad un bivio: o esegue ciò che chiede il CdA o perde il Milan (in anticipo). Non c’è pace per il misterioso uomo d’affari cinese, un problema dopo l’altro. Entro il 30 giugno deve completare la ricapitalizzazione, a cui adesso si sono aggiunti nuovi 22 milioni: ordine di chi comanda e che gestisce un paradosso. Il Milan funziona (la trimestrale migliora rispetto alle previsioni), paga stipendi e fornitori e ha conti migliori di quanto previsto; la proprietà invece annaspa, ritarda i versamenti richiesti e continua ad accumulare debiti per far fronte ai debiti.

La situazione per la proprietà è critica: Fassone, da dirigente navigato, ci mette la faccia ma la rassicurazione sul rifinanziamento pare una resa incondizionata, un miraggio nel deserto. «Non penso ad un’accelerata in tempi brevi». Nonostante possa essere il solo modo per evitare l’inevitabile stangata Uefa: l’esclusione dall’EL pare praticamente scontata, attenzione alla possibilità che diventi addirittura pluriennale. Per questo la task force legale cerca di correre ai ripari: una nuova strategia difensiva per confutare le accuse della Uefa davanti alla Camera Aggiudicatoria. Meno conti economici, più concetti legali: secondo il Milan infatti la Uefa deve punire i club, non prendere di mira le proprietà. «Proporremo argomenti nuovi – ammette Fassone – e studiamo argomenti nuovi. Dimostreremo la certezza dello scenario che attende il Milan». Fassone andrà a Nyon, potrebbe non bastare. Eventualmente c’è il Tas di Losanna per andare a ricorrere: due gradi di giudizio per stabilire il destino europeo del Milan, di Atalanta e Fiorentina. Dead line il 30 giugno, data in cui la Uefa compila gli organici. Data che rischia di diventare decisiva.

E il mercato? Fassone «rassicura» i giocatori in rosa e promette due o tre acquisti, in linea con le richieste di Gattuso e Mirabelli. Che sia Europa League o meno, che sia multa pesante o meno. «Se, nello scenario peggiore, il Milan dovesse essere escluso dalle coppe, il budget per gli acquisti sarà ridotto. Non compreremo ancora undici giocatori, arriveranno i due o tre colpi necessari ma non ci sarà attività in entrata o in uscita nei prossimi 10/15 giorni. Poi se li potrò pagare 20 milioni in più o 20 milioni in meno, cercherò di far quadrare il bilancio». Cambia parecchio in realtà, basta pensare al ruolo di centravanti: puntare un target alla Immobile, Morata o Belotti oppure uno alla Muriel o Zaza varia molto gli obiettivi, tra la corsa alla ricca Champions oppure alla bistrattata Europa League. Sempre che la Uefa permetta al Milan di parteciparvi.

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