Napoli-Milan, da Carletto al Pipita: la notte del cuore

Ancelotti contro il Diavolo e l’allievo Gattuso: Higuain torna al San Paolo che lo aveva tanto amato

Gennaro Gattuso

Gennaro Gattuso

Milano, 25 agosto 2018 - Si gioca finalmente. Dopo 45 giorni di allenamenti intensi ed una settimana di chiacchiere amarcord, il Milan è pronto al debutto in campionato. L’entusiasmo dei tifosi ieri prima che i rossoneri volassero a Napoli la dice lunga su questa caldissima attesa. Scalpitano anche i giocatori, soprattutto i nuovi acquisti, perchè esordire sul palcoscenico del San Paolo sicuramente può dare una grande carica. Prendete Higuain: l’argentino torna a Napoli e vuol colpire ancora la sua ex squadra dopo averla trafitta con i colori bianconeri. Freddo, cinico, spietato: sarà lui certamente uno degli osservati speciali, sicuramente il campione cui Gattuso sembra voler affidare le speranze del gol. Perché la sensazione è che «Ringhio» davanti al maestro Ancelotti («È stato molto più di un allenatore per me. Lui è il maestro, io ne devo mangiare ancora di pastasciutta. In questi anni qualche chiamata nei momenti difficoltà gliel’ho fatta... In panchina si è molto addolcito, la sua fortuna è la grande semplicità»), voglia concedere poco o nulla: ecco perché Borini potrebbe essere preferito a Bakayoko e Rodriguez a Laxalt. Meglio coprirsi e... ripartire, con Bonaventura che probabilmente verrà spostato sull’asse centrale. Ma Napoli-Milan non è solo Higuain contro il suo passato e Gattuso (rassicurato da Gordon Singer mentre qualcuno già gli faceva il «funerale» evocando Conte) che sfida il suo «mentore» Ancelotti.

C’è Reina che torna per la prima volta da ex, «costretto» ad accomodarsi in panchina per far spazio al più giovane Donnarumma («Era scritto, doveva andare così, per me è un piacere enorme tornare in quella che è stata casa mia per tanti anni - le parole dell’emozionato portiere spagnolo a Milan TV - un pezzettino del mio cuore è rimasto là. Mi auguro che a fine stagione, se non sarà il Milan a vincere, ci riesca il Napoli»), c’è soprattutto una squadra, quella rossonera, le cui potenzialità sono tutte da scoprire dopo l’ennesimo ribaltone societario. Certo, con Leonardo e Maldini («Hanno portato ossigeno», spiega l’allenatore) si è decisamente restituito il milanismo al Milan (strada peraltro già tracciata da Gattuso), ma adesso servono i risultati del campo. Il Napoli è partito fortissimo espugnando il campo della Lazio, i rossoneri (contro i partenopei prima e con la Roma venerdì prossimo) possono capire da subito se davvero è possibile «migliorare quanto fatto nella passata stagione, e quindi puntare la zona Champions League. Possiamo diventare più forti dell’anno scorso ma ci vuole tempo».

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