A tu per tu con Federica Rizza: "Milan, che gruppo! Zanetti e Maldini i miei idoli"

Il difensore rossonero di Ganz tra il sogno Nazionale e il tirocinio da farmacista

Federica Rizza

Federica Rizza

Milano, 27 novembre 2020 - 23 anni, una carriera promettente come giocatrice del Milan Femminile in serie A e un futuro brillante come farmacista: Federica Rizza è questo e molto di più e, tra sogni e ambizioni, sta partecipando alla cavalcata rossonera in campionato. Difensore di carattere e di cuore, Rizza, ormai da anni, è uno dei punti fermi del team di Ganz. Come reputi questa prima parte di stagione del Milan? «Siamo una squadra rinnovata dai tanti innesti e penso che stiamo facendo molto bene, abbiamo solo perso contro la Juventus finora ma siamo un grande gruppo». Oltre a fare la giocatrice stai studiando farmacia e stai facendo tirocinio «Esatto, da agosto vado nella farmacia del mio paese al pomeriggio visto che il mattino mi alleno, è un bell’impegno ma mi piace. Ho scelto farmacia perché voglio aiutare gli altri e stare in contatto con la gente. Dopo essere stati qui nel lodigiano Zona Rossa ora c’è più consapevolezza». Quali sono le avversarie finora che ti hanno impressionato di più? «Tra quelle che abbiamo incontrato finora sicuramente la Juve: è una squadra molto cinica che sa sfruttare tutte le occasioni che le capitano. Tra le new entry sicuramente l’Empoli mi ha impressionato, ha fatto molto bene contro di noi e ora aspetto di giocare contro il Sassuolo». Come ti trovi con le tue compagne e mister Ganz? «Sono al Milan da tre anni e ci conosciamo molto bene, anche con le nuove abbiamo subito avuto feeling e si sono integrate benissimo, poi le compagne straniere mi hanno aiutato a migliore il mio inglese, c’è anche uno bello scambio interculturale. Con Ganz ho un bel rapporto, è una bella persona, ti sta vicino e ti aiuta, è sempre disponibile: mi piace poi la grinta che ci trasmette, ha una foga agonistica che ci carica prima e durante match». Pensi che negli ultimi tempi il calcio femminile stia avendo maggiore attenzione da parte del pubblico? Cosa credi dovrebbe fare la Figc? «Ho notato un grande miglioramento, già ora che trasmettono su Sky le nostre partite è un traguardo importante. C’è più gente che ci segue sui social, è cresciuto il movimento. Credo che la Federazione stia facendo tanti passi avanti e nel 2022 avere un posto nel professionismo per noi è fondamentale: per me si dovrebbe preparare al meglio tutto il sistema per fare quel salto di qualità che vogliamo. Sono contenta delle cose che tramite l’Aic siamo riuscite a ottenere». Parla un po’ delle tue compagne, partendo da capitan Giacinti «La nostra capitana non la scopriamo adesso, è fortissima e ha iniziato molto bene: sono contenta per lei, se lo merita perché lavora costantemente per raggiungere gli obiettivi che si pone. Boquete è di un altro livello, ha girato il mondo e ha un’altra mentalità: si è integrata in due giorni, è una giocatrice di caratura internazionale. Avendo seguito le nostre partite prima di arrivare da noi era come se ci conoscesse da sempre. Simic ci dà tanta esperienza dietro e anche lei è entrata subito nel gruppo alla grande imparando la lingua velocemente». Cosa manca a questo Milan per essere perfetto? «Per me nulla, abbiamo lo staff e il club giusto, siamo noi che dobbiamo forse migliorare il gioco e la coesione tra di noi in campo per poter competere con tutte le avversarie. Il sogno Nazionale per te cosa rappresenta? «Ogni giocatrice sogna di indossare la maglia Azzurra: per me sarebbe una grande gratificazione per tutti i sacrifici che sto facendo ma io guardo più al presente, sono concreta: ora c’è il Milan e voglio fare il meglio che posso poi vedremo quello che arriverà». Qual è il giocatore a cui ti ispiri? «Javer Zanetti per me è stato un punto di riferimento, poi gioco nel suo stesso ruolo, così come Paolo Maldini: sono entrambi simboli mondiali del calcio, due giocatori dai grandi valori etici». Discriminazione di genere: ti è mai capitato di subirla? «Quando ero piccola il calcio femminile non era conosciuto e capitava ci fossero persone che si stupivano e commentavano negativamente il fatto che noi femmine giocassimo insieme ai maschi e che non contassimo nulla. Ancora oggi sento commenti soprattutto sull’orientamento sessuale delle giocatrici di calcio che non meritano nemmeno attenzione, è solo ignoranza».

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