Inter, Barella e la serata perfetta: "È stato il mio gol più bello"

Grande prestazione anche di Bastoni decisivo nell’azione del pareggio nerazzurro: "Sono arrivato in punta di piedi. Lo scudetto? Sto zitto, Conte mi bacchetta"

Esultanza Inter

Esultanza Inter

Milano, 10 novembre 2019 - Il Verona di Juric spaventa l’Inter, ma a San Siro sale in cattedra Barella e il suo capolavoro all’83’ fa esplodere il Meazza.

«Il mio gol più bello» – il commento del centrocampista nel post partita. Ma il 2-1 finale non è stato certo una passeggiata di salute. Perché la squadra nerazzurra è stanca, e perché il rischio che la sconfitta di martedì a Dortmund avrebbe potuto pesare in campionato, ieri sembrava aver preso forma al nono minuto.  Handanovic atterra Zaccagni in area, Valeri concede calcio di rigore e Verre firma il vantaggio. Ma Conte l’Inter la sta davvero trasformando, e nel suo DNA i fantasmi del passato non possono proprio trovare spazio. Per questo a San Siro, anche sotto di un gol, la rimonta sembrava solo una questione di tempo. E non è un caso che ad orchestrarla siano stati proprio due giocatori su cui l’allenatore pugliese ripone la massima fiducia. Il primo è Alessandro Bastoni, ieri titolare al posto di Godin, che al 65’ si inventa regista e serve con un’apertura di esterno mancino Lazaro, poi autore del cross-assist a Vecino. È l’ennesima prestazione convincente del difensore ex Parma e Atalanta, che però vola basso a fine gara: «Sono arrivato qui in punta di piedi, consapevole che davanti a me ci sono giocatori più forti e più esperti. Cerco di rubare segreti a tutti, ma devo tanto al mister, che mi sta aiutando parecchio». Il centrale classe ’99 è in fiducia, così come tutto il gruppo, in estasi e sotto la Curva Nord al triplice fischio per la decima vittoria in Serie A, e pronto a godersi Juve-Milan dalla vetta. Guai però a nominare la parola Scudetto: «Sono scaramantico e quindi sto zitto, anche perché sennò il mister mi bacchetta. Naturalmente è un sogno per tutti noi mettere fine al ciclo bianconero». 

Il vero protagonista della festa al Meazza però è Nicolò Barella, che di sabato trova il gol della domenica e manda in delirio gli oltre 66 mila presenti sugli spalti. «Il primo tempo è stato difficile» - ha analizzato l’ex Cagliari nel post match – «Però poi è uscita la grande squadra. Siamo un gruppo che scende sempre in campo per vincere». L’approccio e la fame degli undici di Conte sono fin troppo chiari, e anche se il percorso è lungo i trentuno punti conquistati sorridono all’Inter. «La classifica è uno stimolo e dice che tutti stiamo dando il massimo. Usciamo da un periodo impegnativo, ma abbiamo chiuso bene il ciclo di partite prima della sosta». L’Inter vince, scaccia gli incubi di Champions e affronta la pausa con la consapevolezza che la mentalità è cambiata anche nel segno di giovani talenti, sempre più plasmati dal loro comandante. 

Qui Verona. «Abbiamo dato il massimo. Nel primo tempo volevamo aspettare l’ Inter mentre nella ripresa contavamo di alzare un po’ il baricentro. Potevamo fare meglio in qualche ripartenza ma abbiamo affrontato una squadra forte». Queste le parole di Ivan Juric. «Nei primi venti minuti le nostre ripartenze sono state buone. Nella ripresa - ha spiegato il tecnico ai microfoni di Sky Sport - avremmo dovuto avere e più qualità». C’e’ spazio, poi, per un commento sulla lotta per lo scudetto. «Juventus e Inter sono due squadre completamente diverse. La formazione bianconera è forte tecnicamente ma la squadra di Conte è tosta», ha concluso Juric.

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