Champions League, l'Inter è fuori. Spalletti: "Un'occasione persa"

Mea culpa del tecnico: "Ci siamo innervositi e così non siamo più riusciti a fare la partita che avremmo dovuto"

Inter fuori dalla Champions League

Inter fuori dalla Champions League

Milano, 12 dicembre 2018 - Alla fine si è avverato il peggiore degli incubi: l’Inter non ha gestito la tensione, non è stata lucida e non ha conquistato i tre punti col PSV. Ne era consapevole, al termine della gara, soprattutto Spalletti, che ha commentato così il risultato e l’uscita dalla Champions League: «Non siamo riusciti a mantenere la tranquillità dovuta, nonostante fosse tutto possibile. Ci siamo innervositi e abbiamo perso qualche palla di troppo e quei metri percorsi da loro e le ripartenze ti costano fatica. Non c’è stata sicuramente la gestione che avrebbe dovuto esserci». Il rischio che ci si concentrasse troppo sulla Spagna e poco sulla partita in casa; che ci si dedicasse più alla formazione rivisitata di Valverde e si perdesse di vista l’importanza dei tre punti contro gli olandesi, alla fine si è trasformato in realtà. Servivano - e sono forse mancate- tranquillità, esperienza e carattere. Ma quando si è costretti a vincere, subentra l’aspetto mentale:«Questa partita aveva un peso psicologico importante e andava mantenuta in equilibrio, senza creare situazioni di disagio. Invece siamo stati frenetici».

C'era anche il pubblico a sostenere gli undici in campo, che ha reagito un po’ per quanto accadeva a Milano, e un po’ per i risultati di Barcellona. È esploso alla rete di Icardi, si è gelato a quella di Lucas Moura. E anche di questo ha parlato Spalletti: «Il pubblico lo sa quello che fa, e il giocatore lo percepisce in un senso e nell’altro. La Uefa mi ha chiesto se volessi farlo scrivere sul tabellone e ho detto sì, perché tanto i tifosi lo sanno cosa succede altrove». Al gol di Lozano infatti, l’unica risposta è stata quella dei tifosi sugli spalti, che hanno iniziato a farsi sentire proprio dopo lo svantaggio. Cosa che in campo invece non è accaduta: anzi, appena due minuti e gli undici di Van Bommel sono andati vicinissimi al raddoppio.

L'allenatore nerazzurro sapeva dell’importanza della gara con gli olandesi, ed è riuscito, con i cambi e con l’aiuto dalla panchina, a sortire un effetto. Ma non basta ai nerazzurri, che nonostante tutto sono risultati passivi. La gioia per il gol del capitano è durata poco, e quando all’allenatore interista hanno chiesto se l’Inter dipenda sempre da lui, ha replicato così: «Il ragionamento va fatto in modo differente: vogliono più cose, non solo la giocata di un singolo. La considerazione si fa sempre sul pallone e sul fare le cose insieme. I giocatori fanno la differenza nel contesto di squadra. È tutto l’insieme che fa la differenza. Potevamo sicuramente far meglio, invece ci siamo fatti trascinare dalle tensioni e dai momenti concitati che queste partite portano». Le tensioni, che l’Inter forse non è ancora in grado di sostenere. Perché il “treno Champions”, che all’ultima partita del girone correva sul binario MilanoBarcellona, ha preso la direzione opposta a quella che ci si aspettava. L’aria pesante da dentro-fuori non solo si è sentita, ma ha prodotto il peggiore dei risultati. L’Inter saluta così l’Europa che conta e lascia l’amaro in bocca ai suoi tifosi, beffati nel peggiore dei modi.

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