Inter, su Spalletti pesa il caso Icardi. Ma ha il contratto fino al 2021

Aleggiano pure i fantasmi di Mou, Conte e Allegri

Luciano Spalletti

Luciano Spalletti

milano, 9 aprile 2019 - La metamorfosi dell’Inter continua: dopo il gran banchetto di Marassi e le quattro reti al Genoa, ecco il digiuno domenica pomeriggio. Contro l’Atalanta l’attacco si è inceppato di nuovo, ed è una magra consolazione quella di aver fermato il miglior reparto avanzato (senza Zapata) del campionato, potendo così vantare la seconda difesa in Europa nelle partite casalinghe (appena 7 reti subìte) dopo il Psg. A San Siro, di fatto, l’Inter ha avuto il primo match point per “blindare“ il terzo posto e la qualificazione alla Champions ma ha fallito. Eppure Spalletti ha visto il bicchiere mezzo pieno: «Prove come queste mi fanno ben sperare». Punti di vista, ma un’Inter così “scolastica“ ha dei limiti. Può e deve fare di più. Vero, da domani Martinez rientrerà in gruppo e per la prima volta lui e Icardi (corteggiato dall’Atletico Madrid secondo indiscrezioni della stampa spagnola) saranno disponibili e - di fatto - candidati a una maglia da titolare. Metteranno in crisi Luciano Spalletti? Difficile dirlo.

Come difficile pensare che i due possano essere schierati insieme dall’inizio, perché il tecnico non pare aver intenzione di “rinnegare“ il collaudato 4-2-3-1 (nonostante l’assenza pesante, causa stiramento, di Brozovic in mediana). Però la sensazione è che in un finale così delicato e un calendario complicato già nelle prossime tre partite (trasferta “caldissima“ a Frosinone prima di ospitare Roma e Juventus a San Siro) il tecnico non possa rinunciare all’argentino, anche se continua a provare un fastidioso “prurito“ ogni volta che qualcuno pronuncia il nome dell’ex capitano. Ma Spalletti deve pensare agli interessi della squadra per salvare la stagione e guadagnarsi la riconferma: nonostante il contratto fino al 2021, il suo posto è a rischio. Solo vincendo può convincere la Proprietà a non cambiare. Intanto i fantasmi di Conte, Allegri e Mourinho aleggiano sempre lì, fastidiosi.

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