Tangenti, arresti a Milano. "I lingotti d'oro? Sono i miei risparmi"

Comune sarà parte civile. Il sindaco ha inoltre disposto un audit interno per la verifica dei rapporti dell'amministrazione con le aziende coinvolte nell'inchiesta, in particolare in relazione all'attività dei dirigenti e dei dipendenti soggetti all'indagine

Lingotti d'oro (repertorio)

Lingotti d'oro (repertorio)

Milano, 1 ottobre 2015 -  "I lingotti d'oro sequestrati dalla Gdf" li ho acquistati con il denaro risparmiato negli anni, attraverso vari lavori, soprattutto in nero". Lo ha sostenuto Angelo Russo, uno dei dipendenti del Comune di Milano arrestati nell'ambito di un'inchiesta su un presunto giro di tangenti, nel corso dell'interrogatorio di garanzia. Russo avrebbe ammesso che si assentava dal Comune "per svolgere altri lavori" anche per la società Professione Edilizia, ma ha spiegato di non aver mai influito sugli appalti in quanto "non avevo il potere".  Difeso dagli avvocati Franco Rossi Galante e Paola Boccardi, Russo ha ammesso anche di essere stato "socio occulto" della società Professione Edilizia srl, che secondo le accuse sarebbe riuscita ad accaparrarsi una serie di appalti per lavori di manutenzione nelle scuole e nelle case popolari grazie alla collaborazione dei dipendenti comunali. "Mi occupavo della contabilità - ha spiegato nel corso dell'interrogatorio - e negli anni ho preso in tutto 30 mila euro per i lavori svolti". Russo, quindi, ha negato di aver avuto "il potere di influire" a favore della società che "negli anni ha vinto solo due gare d'appalto, nel 2011 e nel 2015"E i suoi difensori hanno consegnato al giudice una raccomandata con cui ha rassegnato formalmente le dimissioni da Palazzo Marino

Hanno risposto alle domande del gip, fornendo la loro versione dei fatti, anche Luigi Mario Grillone, fino al 2011 direttore del Settore tecnico Scuole e Strutture sociali e poi dipendente di City Life spa, e Marco Volpi, titolare della Professione Edilizia, assistito dall'avvocato Stefano Lalomia. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, invece, Giuseppe Amoroso, difeso dagli avvocati Marco Negrini e Serenza Bestetti. Amoroso lavorava insieme a Russo nell'Ufficio settore manutenzione del Comune di Milano. Nel corso delle perquisizioni, eseguite dalla Guardia di finanza nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal pm Luca Poniz, è venuto a galla che i quattro indagati avrebbero avuto nella loro disponibilità beni - tra lingotti d'oro, orologi da 10-20mila euro l'uno, contanti e gioielli - per un valore, solo al momento stimato, in circa 2 milioni di euro.

 

COMUNE PARTE CIVILE - Nel procedimento che ha portato all'arresto di due dipendenti del Comune di Milano per un presunto giro di mazzette,  il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, in nome e per conto dell'amministrazione comunale, si è costituito come parte offesa. Lo comunica una nota dell'ufficio stampa di Palazzo Marino. Il Comune, informa ancora la nota, si costituirà come parte civile in caso di richiesta di rinvio a giudizio e chiederà il risarcimento dei danni patrimoniali e di immagine. Il sindaco ha inoltre disposto un audit interno per la verifica dei rapporti dell'amministrazione con le aziende coinvolte nell'inchiesta, in particolare in relazione all'attività dei dirigenti e dei dipendenti soggetti all'indagine.

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