Ristori spesi in tasse Ma ora come vivo?

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L’Azienda agricola Rossi di Madonna in Campagna è un angolo di natura alle porte di Bollate. Dietro i campi da frutta inizia il Parco delle Groane. "Siamo chiusi a metà. È ferma la fattoria didattica, siamo aperti solo per la vendita delle nostre confetture, marmellate e la frutta" spiega Andrea Rossi, 47 anni, titolare dell’azienda a conduzione familiare che manda avanti insieme alla cugina, Emanuela. "La gente con il lockdown ha imparato a camminare, passeggia fin qui ma il nostro non è un prodotto che si consuma quotidianamente", spiega. I primi ristori di maggio scorso (600 euro, poi altri 1.000) che hanno ricevuto li hanno dovuti restituire allo Stato in tasse, mentre i nuovi ristori "ci hanno saltato a piè pari". Le perdite? "Le calcoliamo nell’ordine dell’80%. Se la vendita dei mirtilli, delle more e dei lamponi della scorsa stagione è andata abbastanza bene, tutto il resto è fermo: i laboratori per le scuole, gli agri-compleanni quella che prima del Covid era l’attività più redditizia".

Tre figli e il mutuo da pagare "per chi è titolare di un impresa la crisi è durissima, per fortuna mia moglie lavora in un asilo a Milano (zona gialla)". Le difficoltà si sommano col passare dei mesi "e più passa il tempo e più passa la voglia di ricominciare da zero" dice Andrea. "Avevamo tanti progetti: i sentieri sensoriali nel Parco delle Groane, l’area giochi esterna, la didattica con gli animali, abbiamo le cucce pronte ma non riempiremo nemmeno questa primavera. Sarebbe solo un altro esborso". Una scuola di Garbagnate Milanese li aveva coinvolti in un progetto, poi è arrivata la fascia rossa. Tutto rimandato.

M.G.

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