Opere pubbliche solo sulla carta

Parcheggio auto con gli alberi, pedane ciclabili, terrazze panoramiche: il Parco dopolavoro è rimasto un rendering

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di Stefano Dati

Era stato annunciato come un restyling che avrebbe cambiato il volto del Parco dopolavoro, una operazione di riqualificazione da mezzo milione di euro: ma in realtà sono pochi i cambiamenti rispetto al passato mentre pare siano più di una le opere fantasma: finanziate ma non realizzate. Pedane ciclabili, parcheggio auto con alberi e segna-posti di nuova costruzione, terrazze panoramiche; tutte opere rimaste disegnate sul rendering, figurano nei conteggi economici dei lavori da eseguire ma a quanto pare non realizzate. A finanziare quel progetto di riqualificazione Regione Lombardia con 340mila euro e il Comune di Cassano d’Adda con 200 mila, tutto finalizzato ad un rilancio del turismo nel periodo dell’Expo. La realizzazione del progetto fu affidata al Parco Adda Nord, nel 2014, poco prima del periodo in cui l’ente fu commissariato da Regione Lombardia a seguito delle note vicende giudiziarie che coinvolsero alcuni dirigenti dell’epoca. Gli attuali responsabili di Villa Gina si chiamano fuori dalla questione. "Non voglio andare ad approfondire cose del 2014 - così il direttore del parco Adda Nord Mario Roberto Girelli -. Siamo in carica dal 2018, gli atti a disposizione dicono che le opere previste sono state realizzate e regolarmente rendicontate a Regione Lombardia, se lei ha delle eccezioni faccia una segnalazione in Procura". Dalla direzione lavori hanno fatto sapere, invece, che in realtà qualcosa non è stato effettivamente fatto, giustificando il cambio del progetto approvato con problemi sulla sicurezza o impossibilità di realizzare quanto era stato inizialmente deciso mentre sulla questione parcheggio non hanno avuto dubbi: "Tutto é stato realizzato come da progettazione".

La realtà è però sotto gli occhi di tutti e racconta ben altra cosa su quel posteggio per auto mentre è tutta in salita la possibilità di reperire documentazione su eventuali variazioni progettuali con cui si é deciso di cancellare le opere non realizzate e capire, poi, a cosa sono stati destinati i denari pubblici messi a disposizione per quei lavori non eseguiti. "La vicenda della riqualificazione del dopolavoro è una eredità della vecchia Amministrazione - dice Mario Cerri, assessore all’Ambiente e Lavori Pubblici - oltre alla costruzione di un infopoint oggi ridotto ad un cumulo di macerie, a tal proposito stiamo cercando soluzioni per il ripristino funzionale del punto informativo turistico, ci sarebbe anche da chiarire la questione di alcune opere previste non realizzate. Mi risulta che l’ente appaltante era il Parco Adda Nord, chiederemo notizie in merito per fare luce sulla vicenda".

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