Omicidio di Omar, serrande abbassate

Il ristoratore massacrato a Pero da due clienti ubriachi. I commercianti chiedono più controlli e sicurezza

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di Roberta Rampini

Serrande abbassate oggi dalle 15 alle 16 con cartelli di protesta all’insegna degli hashtag #perocontrolaviolenza e #iononcisto. Rabbia e solidarietà a Pero all’indomani della morte di Omar Ismael, il 57enne egiziano massacrato di botte da due clienti ubriachi poco dopo la mezzanotte del 14 settembre e deceduto sabato pomeriggio nel reparto di rianimazione dell’Humanitas di Rozzano dove era ricoverato. I commercianti hanno deciso di chiudere i loro negozi per un’ora per dire basta alla violenza, chiedere maggiore sicurezza e controlli straordinari da parte delle forze dell’ordine, "ora le istituzioni non possono girare la testa dall’altra parte. C’è stato anche un morto, non si può ignorare il problema".

In via Figino, davanti al Dandana Caffe, dove Omar lavorava come socio del titolare, in queste ore sono comparsi mazzi di fiori e lumini. L’uomo era stato aggredito da due clienti ubriachi invitati a uscire dal suo locale perché molesti. I due prima lo hanno insultato poi lo hanno colpito con calci, pugni e un posacenere di vetro. Nella caduta, il 57enne ha battuto violentemente la testa, ed è stato colpito ancora da calci. La corsa in ospedale e le cure mediche non sono bastate per salvargli la vita. Omar è morto sabato pomeriggio. I suoi aggressori, due ucraini di 26 e 38 anni, operai, con qualche precedente di polizia, arrestati subito dopo il pestaggio con l’accusa di lesioni gravissime. Dopo due giorni agli arresti domiciliari, ieri pomeriggio sono stati arrestati e portati in carcere - su decisione del pm del tribunale di Milano Leonardo Lesti - con l’accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi.

Alla rabbia per la morte di Omar, sposato e padre di una figlia di 12 anni, in Italia da oltre trent’anni, si aggiunge quella per l’impunità nei confronti dei due ucraini che sono stati visti in giro in paese. "Vogliamo giustizia - commenta Farid Soliman, titolare del Dandana e amico fraterno di Omar -. In questi giorni abbiamo vissuto con la speranza che si svegliasse, abbiamo pregato e siamo stati vicini alla sua famiglia. Poi sabato pomeriggio la notizia della sua morte". L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia. Fatale sarebbe stato il colpo alla testa con un pesante posacenere, Omar ha perso conoscenza e non si è più risvegliato. Le indagini coordinate dal capitano dei carabinieri della compagnia di Rho Giuseppe Santoro.

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