Linate, precipita nel parcheggio dell’aeroporto: è grave

Il trentaduenne era insieme a un amico per noleggiare un’auto. Poi il volo dal secondo piano

Linate

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Milano -​ Era lì con un amico per noleggiare una macchina. Alla fine, non l’hanno più presa, anche perché sembra che fossero entrambi ubriachi. Poi uno dei due si è arrampicato su una grata oltre il guardrail del secondo piano, ha perso l’equilibrio ed è precipitato per diversi metri, atterrando al piano terra del parcheggio.​ È la prima ricostruzione di quanto accaduto venti minuti prima della mezzanotte di ieri nell’autosilo che si trova di fianco agli ingressi dell’aeroporto di Linate: l’uomo caduto nel vuoto, un trentaduenne italiano, è stato inizialmente soccorso dai medici dell’infermeria dello scalo e poi dai sanitari di Areu, che l’hanno trasportato in condizioni molto gravi al Policlinico; lì è ancora ricoverato, sedato e in prognosi riservata, con traumi alla testa e ad altre parti del corpo.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche gli agenti di polizia di stanza a Linate, che hanno raccolto la testimonianza dell’amico del trentaduenne: è stato lui a spiegare agli investigatori cosa ci facessero lì e a ricostruire la dinamica dell’accaduto. Poco meno di tre anni fa , il 20 ottobre 2019, lo stesso parcheggio era stato teatro della morte del quarantaduenne Davide Baruffini, un clochard che tutti conoscevano a Linate e che era stato trovato dietro l’autosilo con le mani e i piedi legati da un unico filo di ferro girato intorno a polsi e caviglie. Un particolare che aveva fatto subito pensare a un omicidio, anche se poi le indagini avevano escluso la presenza di segni di violenza e fatto ipotizzare che l’uomo avesse fatto tutto da solo dopo aver scavalcato una balaustra all’ultimo piano.

 

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