Il restyling coraggioso della “Nave“

Francesco Felice

Buonfantino*

Il complesso Polifunzionale costruito negli anni ’50 dall’architetto Luigi Moretti è uno dei più interessanti esempi della ricostruzione post-bellica di Milano. Il progetto del grande architetto affronta con coraggio il tema, diventando emblema di una Milano che ripensava con spirito moderno alla propria immagine. Il complesso è composto di 5 edifici, ma solo due sono stati oggetto di restyling ad opera dello studio Park Associati. Nata già come un’architettura ardita, Park Associati ha accentuato la visione avanguardista e coraggiosa originaria per esaltare ancor più un edificio simbolo della città meneghina. Non è un caso se uno dei due palazzi restaurati si chiama “Nave” per le sue forme sinuose che richiamano una prua. Ad avvalorare questa immagine, il mosaico di marmo bianco che ricopre le facciate. L’altro corpo oggetto del restyling è più basso, ma altrettanto caratteristico, perché le finestre sono definite da lamelle scatolari in alluminio microforato che rifrangono la luce al calar del sole. Il progetto di recupero introduce l’illuminazione artificiale, non presente nel progetto originario, esaltando le linee sensuose del corpo di fabbrica ortogonale al corso Italia facendo divenire lo stesso un elemento capace di impreziosire e valorizzare l’intera struttura. Park Associati ha voluto evidenziare le linee marcapiano orizzontali. I due blocchi in questione contano tre e nove piani, composti per lo più di negozi, uffici e poche abitazioni. Gli spazi interni dei due edifici riqualificati sono stati ampliati, rivisti anche impianti, illuminazione e climatizzazione. Il complesso è studiato per esprimere flessibilità, a dimostrarlo ancor più, un sistema di moduli di 90 centimetri, con solai sfalsati che diversificano la facciata e la rendono più armoniosa.Gli edifici ideati da Moretti hanno altezze differenti: il più basso sembra fare da basamento al successivo, eccezione fatta per il palazzo di 12 piani che sembra chiudere idealmente l’intero complesso. Un’opera stimolante per noi addetti ai lavori, chiamati a riflettere sulle contaminazioni fra passato e presente.* Gnosis Progetti

 

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