Furto in casa di Diletta Leotta: no ai patteggiamenti

Il giudice rigetta la richiesta e invita le parti a "rivedere" l’accordo raggiunto sulle pene

Diletta Leotta

Diletta Leotta

Milano - È stata rigettata la proposta di patteggiamento a pene comprese tra 1 anno e 2 mesi di reclusione a 3 anni e 2 mesi di reclusione, per i sei autori del furto a casa della conduttrice tv Diletta Leotta, in centro a Milano, avvenuto il 6 giugno 2020, e di quello nell’abitazione della influencer Eleonora Incardona avvenuto alcune settimane prima. Lo ha deciso la giudice Giovanna Taricco della decima sezione penale, che ha rinviato l’udienza al prossimo 17 dicembre, invitando le parti a "rivedere" l’accordo sulla pena, tenendo conto delle "recidive contestate" e dei "divieti di prevalenza delle attenuanti sulle aggravanti contestate".

In particolare, cinque imputati sono accusati di aver commesso il furto ai danni di Leotta, alla quale, tra le molte cose, avrebbero portato via anche un bracciale da 13mila euro. Le indagini erano state condotte dalla squadra Mobile e coordinate dalla pm Francesca Crupi. Il furto a casa della Leotta era avvenuto in maniera “spettacolare”. Mentre due componenti della banda facevano da palo, gli altri tre complici hanno forzato una botola posta sul pianerottolo dell’ultimo piano del palazzo prima di calarsi dal balcone. Lì avevano poi forzato la finestra entrando nell’appartamento della showgirl.  

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