Covid, impennata di contagi tra gli studenti a Milano

Nell’ultima settimana 923 positivi a scuola: registrato un aumento del 60%. Uno su tre frequenta le superiori

A scuola con la mascherina

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Milano - Tornano a correre i contagi a scuola, a un mese esatto dalla riapertura delle superiori, ripartite al 50% di didattica in presenza il 25 gennaio quando la Lombardia era rientrata arancione dalla zona rossa impropria che aveva congelato l’effetto della sospensiva del Tar sull’ordinanza regionale che le avrebbe tenute al 100% in Dad. Il bollettino dell’Ats Metropolitana certifica 923 positivi scolastici la scorsa settimana (923 alunni e 198 lavoratori), ed è un aumento del 60% rispetto ai 547 della settimana precedente (dai 15 al 21 febbraio). Dal 22 al 28 febbraio, l’Ats ha messo in quarantena tra Milano e Lodi 9.086 persone (8.802 studenti e 284 operatori), quasi tremila più della settimana precedente (6.106). La distribuzione per ordine e grado vede 43 positivi e 469 quarantenati al nido, 129 casi e 1.369 isolati alla scuola dell’infanzia, 200 contagiati e 2.333 quarantenati nelle primarie, 203 e 2.575 rispettivamente alle medie. E 2.340 isolati per 348 positivi alle superiori, il 38% del totale.

Una situazione ribaltata rispetto alla prima settimana di febbraio, quando dei 416 positivi 86 erano delle superiori, 74 delle medie, 128 delle elementari, 93 della scuola d’infanzia e 35 del nido. Dopo il rientro dalle vacanze di Natale, i casi scuola tra il Milanese e il Lodigiano sono aumentati con andamento assai più lento del raddoppio di settimana in settimana osservato all’apertura (con molte meno restrizioni) dell’anno scolastico: 198 dall’11 al 17 gennaio, 239 la settimana successiva, 363 l’ultima di gennaio; sono rimasti stabili (416 e 412) nelle prime due settimane di febbraio e poi sono tornati a crescere, in concomitanza con l’allarme varianti scattato in tutta la Lombardia.

Lunedì partono le vaccinazioni con AstraZeneca per il personale scolastico, docente e non docente, fino a 65 anni. La vicepresidente al Welfare Letizia Moratti, durante la commissione Sanità del Pirellone, ha chiarito che saranno vaccinati "tutti", anche i lavoratori degli asili comunali, delle scuole paritarie, dei nidi privati: l’unica differenza col personale delle scuole statali che si può già prenotare attraverso il portale è che il Ministero dell’Istruzione ha mandato gli elenchi coi loro nominativi e codici fiscali, indispensabili per la registrazione. Mentre "le Ats stanno lavorando con i Comuni per avere le liste degli educatori dei loro nidi e scuole dell’infanzia", e "c’è stata qualche difficoltà per gli elenchi definitivi delle paritarie, che stiamo risolvendo".

Il direttore generale del Welfare Giovanni Pavesi aggiunge che "saremo la prima regione a evitare la richiesta di inserire la tessera sanitaria", aprendo la registrazione a chi "presta servizio in Lombardia ma ha la residenza altrove". Per vaccinare gli insegnanti e in generale i lavoratori dei servizi essenziali con AstraZeneca, la Regione punta sugli ospedali privati, per "ampliare l’offerta a nuove categorie senza compromettere" il ritmo per le altre, spiega il dg. Quanto ai vaccini già partiti per i lavoratori delle università (quelli della Statale andranno da domani al Trivulzio), "la ragione è che potevano procedere in autonomia (con personale proprio, ndr ). Lo stesso faremo tra qualche giorno nelle carceri, dove abbiamo il nostro personale della sanità penitenziaria".  

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