Milano, 16 marzo 2024 – Milano ha reso omaggio a Dax, Davide Cesare, attivista del centro sociale Orso che nel 2003 fu ucciso fuori da un pub da Federico, Mattia e Giorgio Morbi, fratelli e papà dalle simpatie di estrema destra. “Il 16 marzo scendiamo in piazza per ricordare l’omicidio. Da 21 anni bruciamo ancora dentro”, avevano annunciato i movimenti riuniti sotto la sigla ‘Dax resiste’.
Scritte e fumogeni
Nel corso dell’iniziativa, i manifestanti hanno acceso fumogeni e si sono resi responsabili di scritte e imbrattamenti in ordine ai quali la Questura di Milano procederà alle attività finalizzate all’individuazione dei responsabili, anche attraverso la visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza. Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri – rende noto la Questura – sin da ieri sera hanno intensificato la vigilanza agli obiettivi sensibili che insistono nella zona interessata dalla manifestazione per Dax. La Polizia Locale ha operato per la parte di competenza.
Disagi al traffico
Nel corso della giornata, per la concomitanza di diverse manifestazioni si sono registrati non pochi problemi al traffico cittadino. Oltre a quella per ricordare il ragazzo ucciso 21 anni fa, si è svolta un'altra manifestazione in piazza San Babila dell'Associazione Palestinesi in Italia alla quale hanno partecipato circa 300 persone. Da via Corelli inoltre un migliaio di motociclisti si sono mossi sino in piazza Duca d'Aosta per manifestare il dissenso contro il divieto della circolazione di motoveicoli appartenenti alla categoria euro 0 e 1.
Presidio e corteo
Organizzato un presidio alle 14.30 in via Brioschi, dove Cesare fu ucciso 21 anni fa. Si sono radunate oltre cento persone e, verso le 17, è partito un corteo che che ha coinvolto esponenti di centri sociali e gruppi antagonisti che, oltre a commemorale la memoria di Dax, esprimeranno solidarietà nei confronti del popolo palestinese e di Ilaria Salis, l'insegnante antifascista detenuta a Budapest da oltre un anno. Uniti sotto la sigla 'Dax resiste’, i militanti, hanno sfilato dietro a uno striscione rosso con scritta la data della morte del giovane. “Dax è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”, uno degli slogan gridati al megafono. Alla partenza del corteo, diretto verso via Gola, sono stati accesi alcuni fumogeni.
Questo il percorso: via A. Tantardini, corso S. Gottardo, viale Gorizia, corso C. Colombo, piazzale Cantore, viale Papiniano, piazzale Aquileia, viale C. Zugna, viale Gorizia, via Ascanio Sforza con arrivo in via Gola.
Il docufilm e un concerto
In serata in programma la proiezione del docufilm ‘Brucia ancora dentro’, dedicato alla vittima, realizzato dall’Associazione Dax 16 marzo 2003 e dal FOA Boccaccio di Monza. Il film ripercorre attraverso la voce dei protagonisti la storia del 16 marzo 2003, la ‘Notte Nera di Milano’, in cui tre estremisti di destra uccisero a coltellate Dax, Davide Cesare, giovane antifascista cresciuto nella periferia della metropoli e autore di occupazioni abusive nel quartiere ticinese. All’omicidio seguirono scontri tra militanti dei centri sociali milanesi e le forze dell’ordine, un’escalation di violenza. Al termine un concerto.
L’annuncio della mobilitazione
“Anche quest’anno teniamo viva la nostra lotta contro un capitalismo che è al collasso, che vede la proliferazione di guerre imperialiste e strette securitarie sostenute dai partiti neofascisti in ascesa in tutto il territorio europeo. In Italia, a determinare la situazione attuale sono state le politiche privatistiche del Pd e dei governi precedenti, che hanno allargato la forbice sociale e posto le basi economiche per il successo dei populismi di estrema destra. In questo contesto, la propaganda islamofoba con la quale i media distorcono il genocidio del popolo Palestinese e chiamano 'terrorista' la sua resistenza all’occupazione israelo occidentale è un subdolo tentativo di scoraggiare la costruzione di una coscienza antagonista internazionalista”, si legge nella nota con cui da ‘Dax Resiste” è stata annunciata la mobilitazione.
"Ci prendiamo le strade per denunciare un sistema coloniale che si sostenta con la creazione artificiosa dell’alterità da depredare e con la repressione violenta di ogni forma di opposizione. In questo momento, il movimento antifascista e anticapitalista è criminalizzato e represso in tutto il territorio Ue, in particolare in Italia, Francia, Germania e Ungheria. Le vicende più gravi dell’ultimo anno riguardano Ila e Tobi, arrestati a Budapest nel febbraio 2023 con l’accusa di aver aggredito dei nazisti durante la ricorrenza del 'giorno dell’onore'. Per i fatti di Budapest è stato arrestato anche Gabri, a Milano, a seguito di un mandato di arresto europeo”, hanno proseguito ricordando il caso Salis. E infine: “Scendiamo in piazza contro ogni forma di fascismo, di imperialismo e di nazionalismo, per la libertà e l’autodeterminazione dei popoli, delle classi e dei compagni. Con chi è imputato per i fatti di Budapest e al fianco del popolo Palestinese”.