Caso Amara, dopo Greco anche Pedio: a Brescia indagati 5 pm milanesi

Nel fascicolo col procuratore anche la vice, che segue Storari, De Pasquale e Spadaro In più c’è l’ex collega Davigo

Il pm Laura Pedio

Il pm Laura Pedio

Milano, 16 settembre 2021 - L’elenco si allunga. E con il procuratore aggiunto Laura Pedio dovrebbe essere ormai completa la lista dei magistrati milanesi che avendo avuto a che fare con il processo Eni-Nigeria (e con l’avvocato Pietro Amara) ora si ritrovano tutti indagati a Brescia. Era toccato per primo al pm Paolo Storari, indagato per aver consegnato alcuni verbali secretati (gli interrogatori in cui Amara parla della loggia Ungheria) al consigliere del Csm Piercamillo Davigo (anche lui ex toga milanese, indagata in concorso con Storari). Il quale Storari, però, ha messo a verbale di essersi comportato così perché il procuratore capo Francesco Greco e la sua “vice“ Laura Pedio (entrambi ora indagati per omissione d’atti d’ufficio) non avrebbero approfondito celermente le indagini proprio su Amara.

E perché avrebbero fatto questo? Perché l’avvocato era importante teste d’accusa al processo Eni-Nigeria condotto in aula da un altro“vice“ di Greco, Fabio De Pasquale, e dal pm Sergio Spadaro, altre due toghe milanesi indagate a Brescia con l’accusa di aver trascurato, nel processo ai vertici Eni per una presunta tangente pagata in Africa, prove favorevoli agli imputati (che comunque sono stati poi tutti assolti in primo grado). Ecco : Davigo escluso, sono perciò cinque i magistrati della Procura milanese sotto indagine a Brescia dove l’ufficio dell’accusa, fra l’altro, è guidato dal procuratore Francesco Prete che per parecchi anni è stato a sua volta pm a Milano insieme a Greco, De Pasquale e Pedio. Un intreccio giudiziario complicatissimo.

Senza contare che tutte le ipotesi di reato contestate agli inquirenti ambrosiani hanno fatto finora, prima o poi, scattare approfondimenti d’indagine, diciamo così paralleli, anche in sede disciplinare da parte del pg della Cassazione Giovanni Salvi (è già successo per il procuratore capo Greco, su Pedio non c’è conferma) o davanti al Csm come è già avvenuto per il pm Storari, che ha addirittura rischiato il trasferimento d’urgenza da Milano a titolo cautelare per una presunta incompatibilità ambientale in Procura, poi negata dallo stesso Csm. Fra l’altro , nelle more di questo giudizio nei confronti di Storari davanti al Csm, quasi l’unanimità dei suoi colleghi milanesi di procura ha firmato una lettera di solidarietà con lui che era però anche un sostanziale atto d’accusa nei confronti del procuratore Greco, il loro comune capo che aveva chiesto, per l’appunto, l’allontanamento di Storari. Di fatto, un vero e proprio ammutinamento nei riguardi di Greco che andrà in pensione a novembre lasciando rovine in ufficio, e che infatti ha pensato di dover replicare con una missiva in modo assai polemico ai quasi 60 sostituti firmatari di quella lettera e poi, sulla stampa, attaccando duramente anche il comportamento del suo ex collega di Mani pulite Davigo. Il quale, da parte sua, ha annunciato querela. C’era una volta la Procura più importante d’Italia...

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