Aveva iniziato il nuovo lavoro da un’ora. La moglie e la madre vedova piangono il giovane Abdul

Ancora sotto shock i colleghi che hanno assistito al terribile infortunio. Il 25enne bengalese aveva perso da poco il padre e voleva metter su famiglia

Abdul Ruman 25enne bengalese lascia la ragazza sposata pochi mesi fa e la madre,

Abdul Ruman 25enne bengalese lascia la ragazza sposata pochi mesi fa e la madre,

Trezzano sul Naviglio (Milano) – Stava lavorando da meno di un’ora. Un nuovo impiego, una nuova prospettiva di vita, per lui, per la moglie sposata da poco in Bangladesh, il suo Paese di origine, per sua madre rimasta vedova un paio di anni fa. Abdul Ruman aveva 25 anni, alle spalle qualche lavoretto come magazziniere e nelle cucine dei ristoranti di Milano, dove viveva da nove anni. Ha perso la vita il primo giorno di lavoro all’interno di un’azienda logistica. Il suo contratto doveva ancora essere registrato. È stata questione di pochi istanti, sembrati interminabili ai colleghi di Ruman che hanno visto il ragazzo perdere i sensi in una manciata di secondi, schiacciato dal peso di un enorme macchinario per tagliare e assemblare accessori di pelletteria. Giovedì mattina si trovava all’interno della ditta Crocolux in via Galimberti, azienda di pelletteria che aveva chiamato l’impresa dove aveva iniziato a lavorare da quella mattina Ruman per portare via un attrezzo della fabbrica. Il 25enne era impegnato nelle manovre per spostare il pesante macchinario quando, per circostanze ancora da chiarire, è rimasto schiacciato sotto l’apparecchio. I colleghi hanno provato a tirarlo fuori, poi sono arrivati i pompieri e hanno tirato su il macchinario. Ma ormai per Ruman non c’era nulla da fare: le condizioni erano troppo gravi e i tentativi disperati sono stati inutili. È morto appena arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda.

Ancora sotto shock i colleghi, distrutta la sua famiglia. La madre, che vive nella periferia di Milano, zona Chiesa Rossa, la giovane moglie, sposata pochi mesi fa in Bangladesh, dove ancora vive parte della sua famiglia. Ora è il tempo del lutto, come ha espresso il sindaco Fabio Bottero, ma anche della verità e degli approfondimenti per individuare eventuali responsabilità: "A nome della nostra comunità – ha commentato il primo cittadino – esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia di Abdul Ruman. Una notizia che ci ha sconvolto: le morti sul lavoro non dovrebbero accadere. Il lavoro è un diritto ed è un diritto lavorare in condizioni di sicurezza. Saranno le indagini ad accertare l’esatta dinamica dell’incidente ed eventuali responsabilità, ma quel che è certo è che in Italia occorre investire su formazione e sicurezza per la necessità di tutelare chi ogni giorno si reca sul posto di lavoro e deve poter tornare a casa dai suoi affetti".

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