Pioltello, sequestro dei beni di Manno: "Vigiliamo sulla legalità"

Il Comune tiene alta l'attenzione

Il vicesindaco Saimon Gaiotto

Il vicesindaco Saimon Gaiotto

Pioltello (Milano), 7 giugno 2019 - Smantellati i quartieri della ‘ndrangheta, Limito e Seggiano iniziano a ricucire le vecchie ferite. Il sequestro dei beni immobiliari di Francesco Manno - lo storico capo della locale della ‘ndrangheta pioltellese, detenuto nel carcere di Opera per un cumulo pene di 13 anni e sei mesi - sono un colpo di spugna simbolico sulla presenza criminale di Pioltello, una città perbene che per anni ha dovuto combattere con un’immagine distorta della realtà. Ora si apre un nuovo capitolo, anche se a farne i conti presto saranno le attività che operano all’interno degli immobili sequestrati.

A oggi nessuno sa che fine faranno la villa di 200 metri quadrati, l’appartamento di sette vani con terrazzo e box auto, ma soprattutto la tavola calda, il bar e l’asilo che si trovano tra Seggiano e Limito. Rimane da capire cosa accadrà quando i beni passeranno all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Ad oggi, nessun sigillo, le attività sono ancora tutte aperte. «Il nostro asilo nido non chiuderà, siamo nello spazi di via Donatello da 13 anni, abbiamo 27 bambini iscritti e continueremo a garantire il servizio ai genitori», spiega Patrizia Bandiera, titolare dell’asilo Hakuna Matata, una gestione estranea ai fatti contestati dalla magistratura. «Il bene è sotto sequestro da tre mesi e non è cambiato nulla - continua la titolare -: è stato nominato dal tribunale un curatore che ci ha garantito che potremo continuare a tenere aperta l’attività. Paghiamo l’affitto regolarmente e centineremo a farlo anche per il prossimo anno».

Il tesoretto di Manno, quantificato in tre milioni, è stato sequestrato in due diverse occasioni dagli agenti della divisione Anticrimine della polizia di Milano. «La criminalità organizzata - spiega il vicesindaco Saimon Gaiotto - è presente nei territori dove l’economia è forte e circola denaro. A Pioltello sono ripartiti cantieri importanti e questo è un segnale che non bisogna sottovalutare. Per questo stiamo aumentando i controlli». Pioltello ha approvato un piano anticorruzione che prevede una task force dedicata alle verifiche incrociate dei dati. «Con l’adozione della verifica dell’informativa antimafia - conferma il sindaco Ivonne Cosciotti - per tutti i soggetti che operano sul nostro territorio, abbiamo introdotto una ulteriore e più stringente modalità di controllo». Gli uffici comunali stanno infatti attivando - per tutti i soggetti che operano nel campo imprenditoriale, commerciale ed edilizio sul territorio pioltellese - un iter presso la Banca dati antimafia del ministero degli Interni per la verifica della regolarità degli operatori con le normative nazionali per la lotta alla criminalità e alla corruzione.