Cassina, ecco PizzAut: la prima pizzeria con personale autistico

Un laboratorio di inclusione sociale, un elogio alla qualità della vita che batte l’isterica frenesia dei tempi

I ragazzi di PizzAut

I ragazzi di PizzAut

Cassina de' Pecchi (Milano), 31 luglio 2019 - La gru alta venti metri cala la prima pietra dall’alto. È una colonna di cemento delle fondamenta. Il rito simbolico finisce in un applauso bagnato da lacrime di gioia. Per decine di famiglie e di giovani è la svolta della vita. Ieri, nell’area dell’ex Nokia a Cassina ha preso forma il ristorante di PizzAut, il marchio che ha dato un futuro a tanti under 25 autistici. È il primo locale che nasce in Italia interamente gestito da ragazzi come loro. Un laboratorio di inclusione sociale, un elogio alla qualità della vita che batte l’isterica frenesia dei tempi.

«Un lavoro anche per noi», dicono i protagonisti. A riconoscerne i meriti, una parata di amministratori, tutti rigorosamente con la maglietta rossa della ditta e una folla delle grandi occasioni che neanche il caldo delle 13 ferma. Qui, sono abituati ad affrontare ben altri problemi. «Questo progetto è un faro non solo per l’hinterland e per il Paese, ma per l’Europa», dice il primo cittadino che ospita l’iniziativa Elisa Balconi. Accanto a lei c’è i suo predecessore Massimo Mandelli, regista dell’accordo pubblico-privato che ha reso possibile che il sogno si realizzasse. «Lo rifarei mille volte», dice l’ex sindaco.

C’è Nico Acampora, assessore all’Istruzione a Cernusco, padre dell’iniziativa e di un figlio «in questa condizione». E il senatore Dem Eugenio Comincini che lavora a una legge «per moltiplicare i casi PizzAut». Ma ci sono soprattutto loro, i pizzaioli provetti con il cuore che scoppia di felicità. Ringraziano per l’opportunità, abbracciano i loro benefattori. L’immagine più bella di questo miracolo dei nostri giorni. «Frutto di Internet e del cuore grande di migliaia di persone che hanno creduto in noi», sottolinea l’assessore-fondatore. Il progetto raccontato dai social network ha fatto il giro di Italia raccogliendo adesioni da Nord a Sud. E finanziamenti da più di 60mila sostenitori.

«Siamo arrivati sin qui senza un soldo pubblico», aggiunge Acampora. Anche grazie a un imprenditore che ci ha creduto subito. È Daniele Consonni, titolare delle Officine Mak, la società che sta recuperando l’immensa area dismessa che ospitava il colosso finlandese delle telecomunicazioni, che realizzerà la pizzeria a sue spese. Non solo, abbuonerà ai ragazzi il primo anno di affitto e forse anche oltre. «PizzAut deve funzionare per il bene di tutti. Non potevamo stare a guardare. In una riqualificazione di questa portata è indispensabile lasciare un’impronta sociale. Il locale sarà pronto a novembre».