STEFANO DATI
Archivio

Cassano d'Adda, il debito in mensa è servito

Ammontano a 329mila euro le rette non pagate dai morosi. Ma il pranzo a scuola è garantito

L'ex sindaco Roberto Maviglia

Cassano d'Adda (Milano), 31 agosto 2019 - Mancano pochi giorni al via delle lezioni, un nuovo anno scolastico con problemi vecchi da risanare almeno per quanto riguarda i ritardi dei pagamenti per le rette della mensa. Parte con un bilancio in rosso la distribuzione dei pasti a scuola nel prossimo anno scolastico, i ritardi dei pagamenti che ammontavano a circa 300mila euro all’inizio della scorsa stagione scolastica nel settembre del 2018 non sono affatto diminuiti ma al contrario raggiungono ora la cifra di 329mila euro di morosità. La somma è andata via via aumentando sommando di anno in anno le rette non versate e mai recuperate dal 2015 ad oggi.

Sulla questione la Gemeaz mantiene il consueto atteggiamento di dialogo aperto per soluzioni mirate ad un rientro di quanto dovuto con soluzioni adeguate studiate caso per caso. «Qui a Cassano d’Adda - si legge in una nota dell’azienda - ogni giorno la Gemeaz, società del Gruppo Elior, garantisce efficienza e professionalità dal 2015 nel proprio servizio di ristorazione servendo il pranzo a 1.300 alunni. La società si è contraddistinta per la propria indiscussa qualità che, nonostante il costante perdurare dei ritardi dei pagamenti, rimarrà immutata fino alla scadenza del contratto, prevista tra un anno. Gemeaz, costretta a un ingente e continuo esborso di risorse, non muta comunque la propria politica e resta disponibile a un confronto aperto con i soggetti morosi, studiando soluzioni efficaci per il recupero dei crediti insoluti».

L’atteggiamento della società nei confronti di chi non paga è in qualche modo blindato dal contratto ferreo che la lega all’attuale Amministrazione comunale che oltre al recupero dei crediti obbliga la società al servizio mensa anche per gli alunni di cui i genitori non pagano la mensa diversamente da come avviene invece in altri comune dove, superata la soglia di morosità preoccupanti, si taglia il pasto a chi è debitore. Sulla questione il sindaco Roberto Maviglia ha sempre sostenuto una linea dura nei confronti di chi non paga tutelando però in maniera assoluta il servizio ai bambini: «Siamo sempre pronti a sostenere le famiglie in difficoltà ma non tolleriamo chi approfitta di non pagare pur potendoselo permettere».