Elezioni, il caso di Borgofranco: "Spendo 3mila euro per gli emigrati che non voteranno"

Il sindaco Lisetta Superbi denuncia la situazione surreale del suo Comune

Lisetta Superbi

Lisetta Superbi

Borgofranco sul Po (Mantova), 9 giugno 2018 - Domani miniturno amministrativo anche nel Mantovano, dove si vota in sei comuni: Castel Goffredo, Rodigo, Ceresara, San Martino sull’Argine, Borgo Mantovano. E Borgofranco sul Po, piccolo centro dell’estremo lembo orientale della provincia, che in questo 2018 sembra essere stato preso di mira dalla sorte.

Prima la lista elettorale di guardie carcerarie veronesi “paracadutata” lì (forse) per far fare un mese di ferie ai candidati. Poi il doppio voto a cui sarà costretto dall’imminente fusione con un centro confinante. E ora la questione degli emigrati con diritto di voto. L’Aire (l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero) è diventata una specie di incubo per Borgofranco, dove ci sono più votanti (890) che residenti (780), perché 306 degli iscritti nelle liste elettorali appartengono appunto all’Aire. Sono per lo più emigrati in paesi lontani, soprattutto il Sudamerica e quasi nessuno di loro vota restituendo la cartolina che gli arriva dal Comune. «Quest'anno ho speso 3mila euro di francobolli per spedire le cartoline agli elettori emigrati – racconta il sindaco Lisetta Superbi, da 15 anni in politica e candidata a un nuovo mandato – una spesa per la quale sono doppiamente dispiaciuta: perché è uno spreco e perché il voto di domani sappiamo già che è inutile, dovendo tornare alle urne la prossima primavera, quando il nostro comune si fonderà con Carbonara Po».

Oltre allo spreco, c’è un altro effetto choc dell’Aire: se si presenta una sola lista (come accade spesso in comunità così piccole) scatta il quorum del 50% più uno di voti validi. Ma con tutti gli assenti per emigrazione, spesso il quorum non si raggiunge e il prefetto deve spedire un commissario. Le comunità, per evitarlo, presentano una seconda lista “di bandiera” ma sarebbe preferibile cambiar le regole. Per ottenere una nuova legge servirebbe l’Anci, che però non ha nemmeno un dato sui comuni a rischio Aire. E la Regione Lombardia? Senza norma nazionale non può muoversi, ma intanto non è riuscita nemmeno, nonostante l’appello del sindaco, a unificare il turno di voto a Borgofranco.