Inchiesta Metastasi, affiliato arrestato in centro commerciale e Lecco

Alessandro Nania deve scontare una pena residua di cinque anni dopo la sentenza di condanna definitiva della Cassazione, pronunciata lo scorso 28 novembre

Carabinieri

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Lecco, 20 gennaio 2020 - Lecco, 20 gennaio 2020 – I carabinieri del comando provinciale di Lecco hanno arrestato Alessandro Nania, 60 anni compiuti a luglio, ritenuto negli anni '80 e '90 il braccio destro del boss 72enne della 'ndrangheta lecchese, comasca e milanese Franco Coco Trovato adesso detenuto in un carcere di massima sicurezza in regime di 41 bis e poi di suo fratello 70enne Mario, considerato il suo “erede”.

E' stato condannato in via definitiva dai giudici della Corte di Cassazione a 7 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e droga e deve finire di scontare la pena residua di 5 anni, 1 mese e 17 gironi di reclusione. I militari lo hanno rintracciato e fermato in un centro commerciale di Lecco. Il 60enne, originario di Petronà, provincia di Catanzaro, ma residente a Calolziocorte, dove è stata individuata una delle 25 ndrine lombarde, è finito in manette nel 2014 nell'ambito dell'inchiesta Metastasi con cui i magistrati hanno evidenziato io tentativi di infiltrazione degli affiliati della criminalità organizzata nelle istituzioni amministrative e politiche. Secondo gli inquirenti e gli investigatori, come si legge negli atti giudiziari, era “un soggetto intraneo al sodalizio criminale capeggiato da Mario Trovato, con mansioni di coordinatore della bassa manovalanza”. Inoltre, “vista la sua posizione di prestigio all’interno del sodalizio, da lui assunta nel corso anni di fedele ''servizio'' al clan Coco-Trovato, gli era concesso di operare anche autonomamente nell’ambito del traffico di sostanze stupefacenti, facendo intermediazioni e offrendo droga ad alcuni ''clienti''. Manteneva inoltre contatti diretti con gli altri trafficanti di droga dell’organizzazione''.

E ancora: “Soggetto dotato di un elevatissimo spessore criminale e pericolosità sociale, sempre pronto all’uso delle armi in ogni situazione, sia nell’esecuzione delle disposizioni del clan, sia per futili motivi personali'”. Nella sua “carriera” ha collaborato anche con quelli della mafia del Brenta di Felice Maniero per spostare e piazzare intere partite di droga, specialmente cocaina.