PA. PI.
Cronaca

Emma Casati, chi era l’operaia morta ad Auschwitz. A Lecco una pietra d’inciampo per ricordare la sua storia

La lavoratrice della Bonaiti venne deportata dopo aver preso parte agli scioperi del ’44. La cerimonia organizzata dal Comune e dall’Anpi coinvolge anche gli studenti

Emma Casati

Emma Casati

Lecco – Emma Casati, operaia della Bonaiti, venne deportata nel 1944, dopo aver preso parte agli scioperi del 7 marzo, quando venne arrestata assieme ad altri 28 operai, che protestavano per chiedere condizioni di vita e di lavoro migliori. Da Auschwitz, dove era stata deportata, così come gli altri colleghi finiti nei campi di concentramento, non aveva mai più fatto ritorno, morendo di tifo. Sabato 18 maggio, in sua memoria, sarà posata una pietra d’inciampo. La cerimonia è prevista alle 10.30 in via Gramsci 17 a Lecco, aperta a tutti, organizzata dal Comune di Lecco, assieme ad Anpi provinciale, Associazione Pio Galli e Istituto storico della Resistenza di Bergamo.

Le decisione di realizzare una pietra di inciampo in sua memoria, era stata preannunciata il 7 marzo, in occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario degli scioperi del 1944, al parco di via Matteotti. Nella cerimonia di sabato sono stati coinvolti anche gli studenti delle scuole lecchesi, che hanno collaborato all’organizzazione, e che in memoria di Emma Casati hanno partecipato a un viaggio a Mauthausen. Sabato gli studenti dell’Istituto Bertacchi di Lecco e dell’Istituto Greppi del Meratese, leggeranno “Lettera a Emma“. La posa della pietra è preceduta, venerdì 17 alle 18 nel salone Di Vittorio della Camera del Lavoro in via Besonda, da un incontro dal titolo “Partigiane e Deportate – Le donne lecchesi nella Resistenza“ nel quale interverranno Angelo De Battista, Andrea Donato e Raffaella Cerrato. Anche in questo caso, l’evento è organizzato da Associazione Pio Galli, CGIL Lecco, Unione Donne Italiane Lecco, Tavole lecchese per la pace e Anoi Provinciale Lecco, assieme alle sezioni Lecco città e Pino Galbani.