Accusati di 47 furti in 7 mesi: scena muta davanti al giudice

Quattro albanesi e un ex agente della polizia penitenziaria arrestati e interrogati sul bottino da 100mila euro

Tutti in silenzio nell’interrogatorio davanti al Gip di Lecco, Paolo Salvatore. Ieri si è svolto in modalità da remoto, con collegamento tra il tribunale e le carceri dove sono detenuti, l’interrogatorio dei cinque arrestati dai carabinieri di Merate per i 47 furti messi a segno tra novembre 2020 e inizio giugno di quest’anno.

Sono complessivamente 28 i capi di imputazione nei confronti dei cinque, quattro albanesi e un italiano, quest’ultimo ex agente di polizia penitenziaria, che dal 2020 percepiva il reddito di cittadinanza.

In carcere sono finiti l’ex agente di polizia penitenziaria Davide Alicata, 56 anni e gli albanesi Agustin Gjoka, 36 anni, quindi Artur Prenga, 31 anni, Fatmir Ukaj, 32 anni, e Clodian Vasej, 29.

"L’ordinanza di custodia cautelare - sostengono gli avvocati Andrea Artusi ed Elena Barra, che assistono rispettivamente l’ex guardia carceraria Davide Alicata e l’albanese Agustin Gjoka – è corposa e abbraccia un periodo molto ampio e in questa fase stiamo vagliando ogni situazione".

Nelle novanta pagine dell’ordinanza di custodia cautelare vengono contestati ai cinque arrestati p i furti in appartamento, consumati o tentati, soprattutto tra le province di Lecco e nella zona di Bergamo che hanno fruttato alla banda poco meno di 100mila euro.

L’ex agente di polizia penitenziaria è ritenuto il basista ed è sempre stata utilizzata una delle sue vetture - una Fiat Croma o una Fiat Punto – per mettere a segno i colpi, avvenuti nelle ore serali e notturne.

Angelo Panzeri