Lecco, reagisce a insulti razzisti: giocatore squalificato per 5 gare

Lunga sospensione per Diagne Mbaye (Asd Osvaldo Zanetti), finito nel mirino di alcuni supporter di una squadra avversaria

Violenza sul campo da calcio (Archivio)

Violenza sul campo da calcio (Archivio)

Lecco, 18 febbraio 2022 – Squalificato per cinque giornate per aver reagito agli insulti razzisti La sanzione è toccata Diagne Mbaye, l'attaccante di 19 anni della Juniores under 19 della squadra di calcio dell'Asd Osvaldo Zanetti dell'oratorio di Castello di Lecco che sabato scorso, sul campo del centro sportivo comunale del Bione a Lecco, è stato espulso per aver reagito agli insulti razzisti dei tifosi avversari della Bellagina di Bellagio. Con lui è stato squalificato per tre giornate il compagno di squadra, difensore, il 18enne Pietro Ballabio, che lo ha difeso e ha accusato a muso duro l'arbitro per quanto successo. E' stato estromesso dal campo fino a metà marzo pure un dirigente della formazione lecchese accusato di non aver protetto il direttore di gara. Sono stati inoltre multati i vertici di entrambe le società sportive i cui giocatori alla 15esima di campionato si sono affrontati, sia sul rettangolo verde, sia sugli spalti. Il caso, oltre che sportivo, è diventato pure politico. “L'ingiustizia sportiva trionfa sempre”, denuncia l'ex assessore comunale di Lecco Corrado Valsecchi, ora capogruppo di opposizione di “Appello per Lecco, secondo cui non è giusto che paghi solo il giovane calciatore preso di mira per il colore della sua pelle. “La vittima, che ha sicuramente sbagliato ed è quindi giusto sanzionare, diventa l'unico responsabile di questo evento – spiega il politico locale - Lo sport, che deve essere formazione per i giovani, esempio di valori di lealtà e rispetto, di inclusione sociale e culturale cosa lascerà nella testa di questo giovane dopo una sanzione così discriminatoria? Mi auguro che il ragazzo guardi avanti senza farsi intimorire da verdetti azzardati, mi auguro che gli arbitri davanti a insulti razzisti non voltino la faccia e le orecchie da un'altra parte ma sospendano le partite tutelando il calciatore, infine mi auguro che i giudici sportivi si documentino seriamente sui fatti”. “Dal rapporto dell'arbitro si rileva che al 47° del secondo tempo veniva espulso il calciatore perché stizzito dal comportamento di alcuni sostenitori, identificati come appartenenti alla società Bellagina che urlavano frasi non chiaramente identificate nel contenuto dal direttore di gara ma comunque non discriminatorie nei confronti della società e, in particolare, nei suoi confronti – si legge nella sentenza del giudice sportivo chiamato a decidere su quanto accaduto durante la partita del campionato provinciale Juniores del 12 febbraio - Reagiva alle offese aggrappandosi alla rete di recinzione con fare minaccioso e con linguaggio reiteratamente e gravemente offensivo...”. Dopo il cartellino rosso e aver abbandonato il campo il giocatore si è poi recato “in tribuna dove creare un parapiglia e nel reiterare insulti e minaccia spintonava e colpiva più volte i sostenitori avversari”. Ha replicato la stessa scena anche negli spogliatoi contro i giocatori avversari. Tre le giornate di squalifica invece per il compagno di squadra che lo ha difeso: “A fine gara avvicinava l'arbitro con fare aggressivo poggiandogli le mani sul petto e sulle spalle, contestandone l'operato e, offendendolo ripetutamente, gli addossava la responsabilità della situazione creatasi durante e a fine gara”. La “colpa” del dirigente inibito a svolgere ogni attività fino al 19 marzo è invece quella di “inadempienza di propri doveri, con la mancata assistenza all'arbitro nella richiesta di vigilanza e custodia dei cancelli che lasciati aperti permettevano, a fine gara, a diverse persone non autorizzate, appartenenti alle due tifoserie di accedere indisturbate nella zona spogliatoi per continuare l'accesa discussione”. Sono state inoltre multate entrambe le società: 250 euro per i padroni di casa della Zanetti e 150 gli ospiti della Bellagina “oggettivamente responsabili del comportamento scorretto, irresponsabile, antisportivo e offensivo da parte dei propri sostenitori”