Ucraina, l'Oms lancia l'allarme colera a Mariupol. "E molti attacchi a medici e sanitari"

Le acque reflue sono mescolate con l’acqua potabile. Questo minaccia la diffusione di molte malattie. Si pensa a una campagna di vaccinazione,

L'evacuazione dei prigionieri di Azovstal a Mariupol

L'evacuazione dei prigionieri di Azovstal a Mariupol

Mariupol (Ucraina) - A Mariupol scatta l’allarme colera. A lanciarlo è la direttrice regionale per le emergenze dell’ Oms, Dorit Nitsan, citata dall’agenzia ucraina Unian. «Riceviamo informazioni da organizzazioni non governative che a Mariupol le acque reflue sono mescolate con l’acqua potabile. Questo minaccia la diffusione di molte malattie, in particolare il colera. Ci stiamo preparando per questo con una campagna di vaccinazione, lavorando con le Ong che possano andare lì a sostenere le persone», ha detto Nitsan. 

“Questa è la mia terza visita in Ucraina quest’anno e la seconda dalla fine di febbraio”, ha evidenziato il direttore di Oms Europa, mettendo in luce problematiche che vanno dal rischio colera alla difficoltà per i malati cronici di accedere ai farmaci, fino al timore per un’impennata dei problemi di salute mentale in particolare nelle aree più colpite dalla guerra. “Sono qui per incontrare le autorità nazionali e i partner e avere informazioni di prima mano su quali ulteriori azioni sono necessarie ora”.

Le sfide sono molte, ha sottolineato Kluge. “Una persona su tre con una condizione cronica ha difficoltà ad accedere ai farmaci. Qui un terzo dei casi di tubercolosi è multiresistente, la copertura vaccinale per la poliomielite e il morbillo rimane al di sotto del tasso raccomandato del 95%”, ha elencato il direttore Oms. Ma non è tutto. L’organizzazione denuncia anche l’estrema complessità del lavoro per gli operatori sanitari nella zona di guerra. ”Ad oggi, l’Organizzazione mondiale della sanità ha verificato 226 attacchi all’assistenza sanitaria in Ucraina. Sono quasi tre attacchi al giorno dal 24 febbraio. Hanno lasciato” un bilancio di “almeno 75 morti e 59 feriti".

"Questi attacchi non sono giustificabili, non vanno mai bene e vanno indagati. E’ un insulto alla dedizione e all’integrità degli operatori sanitari di tutto il mondo, che continuino impunemente”. E’ il monito di Hans Kluge, direttore dell’Ufficio regionale dell’ Oms per l’Europa. “Quest’anno due terzi di tutti gli attacchi all’assistenza sanitaria verificati dall’ Oms a livello globale si sono verificati in Ucraina”, ha sottolineato Kluge. “Nessun operatore dovrebbe dover prestare assistenza sanitaria sul filo del rasoio”.