Vaccini Covid, la Lombardia guida la classifica e sogna l'immunità di gregge

Moratti: "Saremo i primi". Dal siluramento di Gallera al flop di Aria le tappe della risalita

La classifica

La classifica

Milano - Sul fronte vaccini la Lombardia è tornata la "locomotiva d'Italia", come ha dichiarato con orgoglio Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale regionale. Con 3.639.483 dosi inoculate - l'89,3% delle 4.077.550 89 consegnate - e oltre un milione di persone immunizzate sui 10 milioni di abitanti, la Lombardia è tornata a guidare la classifica nazionale delle vaccinazioni tanto che la vicepresidente del Pirellone, Letizia Moratti, assicura che la Lombardia sarà la prima regione a raggiungere l'immunita' di gregge. Intanto si procede con le vaccinazione per le persone tra i 60-65 anni mentre dalle 18 di sabato 1° maggio la Lombardia ha aperto le prenotazioni per i soggetti fragili tra i 16 ai 49 anni. Ecco le tappe della risalita lombarda dai bassifondi alla zona Champions League sognando lo scudetto proprio come l'Inter di Conte.  

Addio Gallera 

Gallera dopo la corsa
Gallera dopo la corsa

I ritardi e le polemiche dei mesi scorsi sembrano solo un brutto ricordo. Certo, qualcuno ci ha lasciato le penne a cominciare dall'ex assessopre alla Sanità Giulio Gallera caduto definitivamente in disgrazia dopo la gaffe dello scorso gennaio sui medici in ferie, ultima di una serie di inefficienze nella gestione della pandemia che la Regione ha pagato caro. Un po' quello che è successo a livello nazionale Domenico Arcuri che il premier Mario Draghi appena eletto ha sostituito nel ruolo di commissario nazionale all'emergenza dal generale Francesco Paolo Figliuolo. In Lombardia il governatore Attilio Fontana ha deciso invece di puntare proprio sul duo Moratti-Bertolaso che in effetti hanno ridato nuova spinta al sistema di vaccinazioni lombardo con decisioni rapide e organizzazione chiara.

La svolta Poste

Il resto lo ha fatto la decisione di passare alla piattaforma elaborata da Poste Italiane. Un cambio di passo dovuto che hanno ad azzerare i vertici di Aria Lombardia, la società che gestiva le prenotazioni per la somministrazione delle dosi. Una scelta dettata dai disservizi che avevano raggiunto l’apice durante il weekend del 22 marzo scorso, quando nei centri vaccinali di Cremona, Como e Monza si era presentato un numero modesto di anziani over 80 rispetto al previsto, semplicemente perché le convocazioni via sms non erano arrivate a destinazione. Da qui il tweet di fuoco postato domenica da Letizia Moratti, vicepresidente della Regione con delega al Welfare: "Per il buon proseguimento della vaccinazione le cose che non funzionano vanno cambiate e su Aria Lombardia servono decisioni rapide e drastiche". 

Bertolaso saluta

Guido Bertolaso
Guido Bertolaso

"Avrei voluto vaccinare tutti i lombardi entro la fine di giugno. Ad aprile aspettavo un'invasione di vaccini che non c'è stata. Ne avremo fatti il 60-70% che comunque è una quota che tranquillizza, entro luglio chiuderemo la campagna". Bertolaso intanto ha già annunciato che tornerà a Roma: "Ormai faccio la supervisione di una macchina che funziona bene. A fine maggio potrei seguire la campagna a distanza. Poi se a giugno dovessero arrivare altre 25 milioni di dosi per cui possiamo forzare i ritmi, potrei tornare per assestare il piano.