Colori regioni: da domani Sardegna in arancione. La Lombardia deve attendere cinque giorni

Da lunedì anche il Molise diventa arancione. La Lombardia rimane rossa e attende il prossimo monitoraggio

La mappa dell'indice Rt

La mappa dell'indice Rt

Dopo tre settimane di quasi normalità, la Sardegna domani, lunedì 22 marzo, esce dalla zona bianca e torna in area arancione. E' questa la principale novità della nuova mappa a colori dell'Italia dopo le nuove ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 19 marzo. L'altro cambiamento  rappresentato dal Molise, che passa in arancione dopo due settimane di zona rossa. Prorogata anche l'ordinanza in scadenza relativa all'area rossa in Campania. La Toscana che rischiava il "declassamento" rimane invece arancio anche se applicherà de motu proprio le misure massime di contenimento del contagio in vari comuni tra cui quelli della Versilia. 

Per quanto riguarda la Lombardia, la regione punta a lasciare la zona rossa per tornare arancione. Ma è ancora presto, resta valida l'ordinanza firmata settimana scorsa. Il giorno della verità sarà dunque venerdì 26 quando scadranno le due fatidiche settimane e il nuovo monitoraggio del ministero potrebbe consentire un attenuamento delle misure sociali di contrasto al virus e una lieve boccata d'ossigeno per commercianti e famiglie. Lo stesso discorso vale per il Lazio che coltiva la stessa speranza. Si tratterebbe, nella migliore delle ipotesi, di una breve parentesi perchè l'ultimo decreto ha già stabilito che nei giorni a cavallo di Pasqua (3-4-5 aprile) tutta l'Italia sarà rossa e dunque in lockdown totale. 

Il quadro nazionale

  • Regioni rosse: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Veneto.
  • Regioni arancioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, la provincia di Bolzano, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle Aosta, Sardegna e Molise 
  • Regioni gialle: nessuna
  • Regioni bianche: nessuna

L'incidenza

Si osserva un ulteriore aumento dell'incidenza a livello nazionale, che supera la soglia di 250 casi settimanali per 100.000, che impone il massimo livello di mitigazione possibile. Nel periodo 12-18 marzo 2021 è risultata di 264 per 100.000 abitanti. Lo rende noto l'Istituto Superiore di Sanità sui dati del monitoraggio settimanale. La scorsa settimana il valore era di 225,64 per 100.000. In serata l'assessore lombardo al welfare, Letizia Moratti, ha comunicato un dato incoraggiante: i primi quattro Comuni entrati nelle mini zone rosse lo scorso  26 febbraio, cioè Bollate (Mi), Mede (Pv), Viggiu' (Va) e Castrezzato (Bs), hanno visto crollare l'incidenza dei casi anche di 30 volte. Grazie a intense campagne vaccinali, a Viggiu' il tasso di incidenza del contagio e' crollato da 664 a 19 su 100.000 abitanti in un mese. A Mede (Pv) la vaccinazione ha riguardato il 51% della popolazione vaccinabile (44,1% del totale abitanti), e il Comune e' passato da un'incidenza di 1.360 a meta' febbraio ai 110 di questa settimana. A Bollate, comune alle porte di Milano, anche se l'incidenza dei casi non era altissima, si e' deciso di intervenire con una vaccinazione target sulle categorie piu' a rischio per eta' anagrafica, per un totale del 12,2% della cittadinanza totale, facendo calare da 315 a 99 l' incidenza su 100.000 abitanti. A Castrezzato (Bs) e' stato vaccinato il 6,7% della popolazione totale riducendo in maniera decisa l'incidenza dei casi passati da 1828 a 94 su 100.000 abitanti.

Indice Rt

La situazione è dunque la stessa di sette giorni fa con una situazione varabile da regione e regione, quasi tutte superiori a 1, con segnali di miglioramento in Liguria e Lazio. L'indice di riproduzione del contagio scende a 1,16 in Lombardia dove da 37 giorni è comunque superiore a 1.  Settimana scorsa era 1.3. Il presidente Attilio Fontana, a tal proposito, è stato chiaro: "Una serie di parametri andranno rivisti. Il parametro dell'Rt, ad esempio, si riferisce a dati vecchi, di due settimane precedenti". Dunque, il refrain è il solito: la fotografia settimanale della cabina di regia immortalerebbe una situazione epidemiologica non aggiornata. "Mi auguro che i dati saranno buoni che ci sia la possibilita' passare all'arancione anche per dare un po' di respiro. Non anticipo niente: posso dire che vedo qualche leggero miglioramento", ha ribadito il governatore lombardo.

I dati sull'indice Rt puntuale del 17 marzo, relativi alla settimana dall'8 al 14 marzo:

Abruzzo 0.95 Basilicata 1.25 Calabria 1.36 Campania 1.65 Emillia Romagna 1.18 Friuli Venezia Giulia 1.42 Lazio 1.09 Liguria 1.06 Lombardia 1.16 Marche 1.19 Molise 0.89 Piemonte 1.33 PA Bolzano 0.59 PA Trento 0.91 Puglia 1.24 Sardegna 1.08 Sicilia 1.05 Toscana 1.09 Umbria 0.93 Valle d'Aosta 1.42 Veneto 1.25 

 

Segnali di miglioramento: la stretta funziona

Parlando ancora di Rt, il valore a livello nazionale al 3 marzo mostra un calo del 10% circa rispetto al 24 febbraio e si attesta su un valore appena superiore a 1. Lo indicano le analisi dei dati sull'incidenza dei primi sintomi condotte dal matematico Giovanni Sebastiani, dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo 'Mauro Piconè del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac). «Il valore dell'Rt calcolato al 3 marzo è di pochi centesimi maggiore di 1, valore critico per l'andamento espansivo o meno dell'epidemia. La diminuzione di circa il 10% del valore dell' Rt rispetto al 24 febbraio è positivo ed è da imputare alle misure restrittive messe in atto a livello regionale e provinciale a febbraio», osserva l'esperto. Va inoltre considerato, aggiunge, che «gli effetti delle ulteriori misure messe in atto da lunedì 15 marzo saranno visibili tra 5-7 giorni» e che «è importante abbassare l'incidenza dei positivi in modo da avere condizioni migliori per mettere in atto la campagna di vaccinazione di massa, che ha tra l'altro subito i noti ritardi».

Catene di trasmissione e terapie intensive

Aumentano ancora i nuovi casi non associati a catene di trasmissione: il monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) relativo al periodo compreso fra il 12 e il 18 marzo indica che sono a 54.964, rispetto ai 50.256 della settimana precedente. Il 28,2% dei casi, inoltre, è stato rilevato attraverso l'attività di tracciamento dei contatti, il 37,2% sulla base della comparsa dei sintomi, il 20,5% attraverso attività di screening e per il 14,1% dei casi non era disponibile tale informazione. Sul fronte terapie intensive in una settimana sono aumentare da 11 a 13 le Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica del 30%.