Monza Calcio, Berlusconi cerca bravi ragazzi. "Senza tatuaggi... Ma dove li trovi?"

Ha suscitato clamore il decalogo del Monza-Style del neo proprietario

Monza Club

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Monza, 7 ottobre 2018 - Giovane, italiano, con i capelli in ordine e senza barba, senza tatuaggi né orecchini. E’ questo l’identikit del calciatore tipo descritto da Silvio Berlusconi per il suo Monza del futuro. Ma al giorno d’oggi è possibile costruire una squadra davvero vincente con tutti questi paletti? A sensazione no: infatti non è un caso che il primo colpo di Adriano Galliani in Brianza sia stato Simone Iocolano, giocatore tanto forte quanto educato, ma con capelli lunghi e tatuaggio.

«Il tempo dirà se il discorso di Berlusconi è stata una specie di provocazione o un diktat vero e proprio. – sottolinea Pierluigi Casiraghi, indimenticato bomber del Monza di fine anni Ottanta – Ma i tifosi biancorossi possono stare tranquilli perché il club è finito nelle mani di una dirigenza che al Milan ha vinto qualcosa come ventinove trofei: sanno cosa fare e come farlo. E comunque è bello poter pensare a un Monza che torni a lanciare ragazzi da Serie A come succedeva in passato». Non sono mancate chiaramente le reazioni alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi anche tra i tifosi biancorossi.

«Le parole di Berlusconi sono in linea con la tradizione del Monza. – commenta Fausto Marchetti, leader della Curva Davide Pieri – Fucina di giocatori delle giovanili o palestra per quelli in prestito: pensiamo ai vari Monelli, Massaro, Colombo, Casiraghi, Ganz, Di Biagio, Brambilla, Federico Pisani, Nervo, Chimenti, Iuliano, Abbiati. Ma anche dirigenti: oltre agli attuali, anche Marotta è passato da Monza. Senza dimenticare gli allenatori: Radice, Sannino, Beretta. Quindi ci piace molto che non si voglia trasformare il Monza in una multinazionale del pallone priva di identità, soprattutto ora che la nazionale è nel suo momento peggiore. Anche la linea pulita del profilo del calciatore è positiva. Più calciatori e meno tronisti non può che far bene a questo sport diventato più vetrina che passione. Le nuove generazioni guardano i calciatori come esempi e li imitano: è importante il messaggio che esprimono».

Spostandosi al Monza Club di Viale Libertà, da poco intitolato a Angelo Scotti, ecco altre opinioni. «Va benissimo un progetto basato sui giovani italiani per dare nuova linfa alle nazionali. – sottolinea Maurizio Silva, portavoce del Monza Club – Sull’educazione mi sembra superfluo commentare: tutti dovrebbero avere un comportamento educato e civile. Ma tutti quei vincoli estetici come tatuaggi, barba e capelli sono anacronistici. Alla fine, il primo interesse dei tifosi è vincere e poco importa se a fare gol sia un giocatore tatuato o meno». Come succede ad ogni intervento (politico e non) di Silvio Berlusconi, il web e i social si sono scatenati.

Non è mancata l'ironia. Come il post del gruppo ‘Milanisti Non Evoluti’ che ha approfittato delle parole del Cavaliere per proporre la cessione al Monza di Riccardo Montolivo: «italiano, con la faccia pulita, ben pettinato, e senza tatuaggi, nonché differentemente giovane. Silvio pensaci».