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Con la deposizione di una corona del Comune di Milano al cippo commemorativo che ricorda l'omicidio, in via Cherubini, a Milano, sono cominciate le commemorazioni per il cinquantesimo anniversario dell'assassinio del Commissario capo Luigi Calabresi, avvenuto il 17 maggio 1972 proprio in via Cherubini. Le cerimonie sono proseguite con una messa di suffragio presieduta dall'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, alle 10 nella chiesa di San Marco, dove si celebrarono i funerali, e alle 11 in Questura, alla presenza del Capo della Polizia, Lamberto Giannini, e delle altre autorità. Sergio Mattarella "Sono trascorsi cinquant'anni dal criminale agguato terroristico che stroncò la vita del Commissario Luigi Calabresi, servitore dello Stato democratico fino al sacrificio. La Repubblica non dimentica i suoi caduti. La memoria è parte delle nostre radici ed è ragione e forza per le sfide dell'oggi. In figure come il Commissario Calabresi sono testimoniati valori che consentono all'intera comunità di progredire, di trovare l'unità necessaria nei momenti più difficili, di sentirsi responsabile verso le nuove generazioni". Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "In questo giorno si rinnova la solidarietà e la vicinanza del popolo italiano alla moglie e ai figli, costretti a pagare il prezzo più alto alla barbarie di un tempo drammatico, in cui il furore ideologico giunse all'estremo della ferocia e del disprezzo di ciò che è più umano", prosegue il capo dello Stato. "Il coraggio, la compostezza della moglie Gemma Calabresi Milite, dei tanti familiari delle vittime dei terrorismi, sono diventati negli anni pietre miliari di una ricomposizione della comunità attorno ai principi del rispetto, di una ricostruzione paziente del tessuto civile lacerato dalle morti di tanti uomini e donne dello Stato, di dirigenti, lavoratori e dall'odio che le bande del terrore seminavano con le loro azioni e le loro parole - conclude Mattarella -. La difesa ...
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